martedì 31 agosto 2010

CIVILTA' IN TRASFORMAZIONE


Allora, arriva Gheddafi e fa il cazzo che gli pare.

Conoscendo il buffo omino di Arcore trattasi di incontro fra mafiosi, nè più nè meno, solo alla luce del sole e con le telecamere della tv di Stato sulla scia.
Spottone per l'islam con tanto di femminame di contorno perchè porchilcristo siamo in Italia e noi alle nostre tradizioni ci teniamo e quella per cui la donna è un mezzo e/o una merce la teniamo ben stretta e vai di sgancino.

E questo è uno di quegli extracomunitari che preferirei se ne stesse a casa sua.
Che siamo già abbastanza rincoglioniti di nostro.

Ora, per gli identitaristi che, come Furio, paventano invasioni di culture non gradite voglio dire innanzitutto che le loro paure son giustificate per i seguenti motivi e non giustificate per altri.
Totale: state preoccupati.

I fattori di preoccupazione, però, risiedono innanzitutto in quelli che dovrebbero "difendere" l'italianità, i suoi valori e tutto quello che questa terra rappresenta, perché il popolo italiano sta sprofondando in un abisso di miseria soprattutto morale, e per morale intendo quel minimo di regole collettive che gli individui si danno per permettere ad una comunità di prosperare in pace.
Lo stereotipo dell'italiano sta diventando una maschera tragica, un veleno senza antidoto e tutto questo mentre continuiamo a dileggiare e distorcere culture delle quali fino a ieri non sapevamo una beata sega, eccetto i viaggi da turisti.
In questo momento la risposta degli italiani allo stato dei valori morali e dell'identità in piena decadenza si chiama Berlusconi e Lega.
La controrisposta si chiama PD. Un altro circolino del cucito con una identità forte, direi brutale.
La Chiesa è sopportata a malapena dai cattolici. E non vedo come il Vaticano abbia titolo per concorrere ad uno scontro di civiltà che sia degna del nome che nell'A.D. 2010 possa risultare credibile.

In ragione di questo é vero, l'italiano cambierà.
Cambierà perché il fetore che emana l'Italia berlusconiana fra poco sarà così insopportabile che il tappo salterà.
In quel momento dobbiamo ripartire per distruggere quel modello.
Quello culturale, intendo.
 Ne abbiamo i mezzi senza dover dar agio a riciclati, preti & cardinali, servi e servetti di sparire dalla scena?

L'italiano cambierà, l'Italia cambierà ed ognuno dovrà trovare la sua Zona Autonoma da dove levare la sua voce, imparare a riaggregarsi spontaneamente e ritrovare innanzitutto la sua radice di essere umano.
Questa Italia può avere qualche buon combattente ma sarebbe un esercito tragicamente perdente.

Non diamo la colpa agli altri se poi vengono qui e trovano le macerie che gli facciamo vedere.

Lo Stato si è fatto anch'esso mano armata contro i propri concittadini e anche contro i propri servitori quando c'è stato bisogno di assestare il proprio potere, nessun politico ha il coraggio di andare a Bologna il 2 agosto,
abbiamo perpetrato una cultura servile, vigliacca, forte coi deboli e debole coi forti, servi degli americani, servi del Vaticano, servi, servi, servi.
A nessuno è interessato fare l'Italia, alla fine l'Italia é questa: un palcoscenico di quart'ordine senza balaustra e la recita é di quelle che non hanno la comica finale.

I motivi per cui non preoccuparsi troppo sta nello zoccolo duro della cultura libertaria ancora presente in Italia: in questa categoria ci metto chiunque ha ormai definito nella società comportamenti non reversibili come la libertà di espressione che pure ha subito sotto questo governo non poche noie.
Su questo valore siamo ancora in grado di far retrocedere alla svelta censori & affini di qualsiasi parrocchia.
Perché dei veri combattenti su questo fronte ci sono e pronti non solo a scrivere.
La rete è uno dei fattori, ma l'onda creata dalla comunicazione in rete è stata una semina per molte coscienze che si ripercuoterà lentamente anche nel quotidiano.
Molto lentamente eh.
E comunque anche questo è un processo irreversibile.

Buon ultimo preparare la società dello spettacolo del dopo-berlusconi.
Qui ne vedremo delle belle.
Ma è quasi un altro argomento.

2 commenti:

faustpatrone ha detto...

Davvero non riesco a trovare una parola fuori posto nella tua analisi. Salvo l'ottimismo sulle capacità della società civile di resistere alle imposizioni, specialmente sulla rete.

Il motivo è che essa è un po' una bolla che si limita a agire presso chi già va in rete per cercare una boccata d'ossigeno dalle stronzate dei media, il dramma è che la stragrande maggioranza del popolo italiano usa la rete solo per il porno (non anche come tutti gli internauti) e si limita a bersi le cazzate dei vari Minzolini, Feltri, Belpietro, Ichino, De Gregorio ecc... ecc...

Tyler Durden ha detto...

tutto vero, verissimo, desolatamente vero.
che l'italia però riesca a liberarsi dal berlusconismo non lo credo possibile, non più.
la degenerazione è troppo avanzata, diffusa e non reversibile. Morto il berlusca un altro ne prenderà il posto.
Forse non avrà la bandana, non avrà frotte di mignotte ma la sostanza sarà quella..