domenica 20 settembre 2009

BURQAMADONNA!


Mettiamo che durante un'importante ricorrenza religiosa in uno qualsiasi dei nostri meravigliosi luoghi di culto (non scherzo, ci sono delle chiese che mozzano semplicemente il fiato sparse in tutta la penisola), mettiamo la domenica di Pasqua, un'invasata faccia un casino davanti alla chiesa, cerchi di strappare alle fedeli le stole con cui si coprono il capo, i veli alle suore, i rosari da sgranare dalle mani di pie vecchiette in nome della liberazione delle donne.
Posso calcolare l'arrivo di un'ambulanza nell'ordine dei 5 minuti.

La gazzarra inscenata da quella portinaia vestita a festa della Disonorevole Santanchè, invece, è stata addirittura protetta dai Carabinieri, dopodiché i pietosi e misericordiosi rappresentanti della comunità islamica hanno permesso alla Disonorevole Iocredo di entrare e fare la sua filippica alle donne musulmane irritate dal fatto che lì per lì non potevano sbranarla a morsi in quanto si sa che certe carni sono poco gradite ai devoti di Allah.

Naturalmente la Disonorevole ha poi terminato la sua sceneggiata accusando i cattivi islamici di averle fatto la bua in tutta risposta alla sua azione meritoria e liberatoria.

Non vorrei azzardare ipotesi ma credo che stavolta la Santanchè s'è giocata il Premio Nobel per la Pace.

Va chiaramente rimarcato quanto sia ipocrita questa cenciaia in tacchi a spillo visto che è proprio la sua parte politica che protegge l'altra faccia del maschilismo più bieco e sbracato, quello per cui la liberazione della donna passa per l'esibizione di qualsiasi parte anatomica atta a stimolare la circolazione di ormoni di qualsiasi segaiolo assiso davanti ad uno schermo televisivo, almeno quelle che non sono impegnate nei suoi festini.

La stessa Disonorevole che al tempo del divorzio del suo adorato Capo (la sento già: "Io non ho un capo!", lo sappiamo Disonorevole o almeno quello che ha le serve esclusivamente per tenere separate le orecchie) si prese la briga di informare il Popolo Italiano che la signora Veronica si faceva ingroppare dalla guardia del corpo, purtroppo alla luce dei fatti intervenuti successivamente la cosa oltre ad avere una sua incontrovertibile giustificazione è stata superata anche oltre le più rosee aspettative tanto da poter giustificare ogni sorta di gangbang a partecipazione mista con carpiati, doppi avvitamenti e planaggi su un tappeto di mandingos sotto Cialis, con conseguente figura da peracottara (e volgare spia) della Disonorevole.

Non so se per quanto riguarda le cerimonie islamiche esista il reato di turbamento di funzione religiosa, sicuramente previsto per i riti cattolici romani, ma se può bastare la corcata che la Disonorevole s'è presa avec 20 giorni di prognosihihihihi ed i rappresentanti della comunità islamica rinunciassero alla denuncia si potrebbe affermare con notevole compassione che alla Santanchè gli è andata di extralusso e che alla prossima volta nella quale questo tentativo di donna si azzardasse ad un gesto così idiota, futile, ignorante ed indegno di una qualsiasi carica istituzionale fossi un Carabiniere mi guarderei bene dall'andare a proteggere la stolta dalla giusta ira dei fedeli.

Il pretesto è stato l'assassinio bestiale della giovane Sanaa da parte del padre, musulmano osservante tanto quanto la stragrande maggioranza dei nostri cattolici, cioè un cazzo.

Capiamo che la scarsità di materia grigia di cui la Disonorevole dispone le impedisce di cogliere una realtà ineluttabile: che per una, due dieci Sanaa che pagano con la vita il prezzo dello scontro di mentalità in un paese dove le diverse usanze e le diverse convenzioni possono entrare in conflitto, altre mille, diecimila, centomila Amina, Yusufa, Fatima e quante altre stanno andando avanti realizzando silenziosamente da sole, in mezzo a sofferenze e difficoltà durissime, quello che una cretina come la Disonorevole vorrebbe realizzare a modo suo, magari vedendole esibirsi in perizoma e tacco12 in qualche TV del suo Capo.
E lo stanno facendo a modo loro, per fortuna, aprendo a poco a poco le loro abitudini senza intaccare l'integrità morale che portano con sè insieme alla loro cultura, lottando e mettendo semi giorno per giorno. Se conoscete qualche famiglia araba, islamica, mediorientale o maghrebina é molto probabile che capirete cosa intendo.
E' facile scagliarsi contro veli, burqa, burqini e Corani intolleranti.
Ma abbiamo la memoria corta, visto che le nostre cattolicissime e timorate donne hanno fatto lo stesso, identico percorso, eppure ancora oggi vengono vessate, pestate, uccise dai nostri evolutissimi e fighissimi maschi cattolici, o almeno cattolici quanto il padre di Sanaa,

Un'altra nota sulla madre della ragazza.
Siamo sicuri che le mamme italiane che difendono indefessamente i pargoletti freschi di stuprata nei confronti di una coetanea siano tanto migliori? E avete idea di cosa voglia dire per una donna come quella mamma sciagurata (sì perché comunque l'addossare la colpa del delitto al povero fidanzato va adeguatamente stigmatizzato) il ripudio del marito a fronte della sua comunità?
Beh, ricordatevi cosa dovevano passare le nostre prime divorziate, quelle pre-legge Fortuna/Baslini, tipo la famosissima "sposina di Prato".

Ma siamo fatti così.

Seguiamo un percorso ed arrivamo ad un punto dimenticandoci che strada abbiamo fatto per arrivarci.

E per questo siamo noi quelli condannati a tornare indietro.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo sempre più vicini al piano B

Eliolibre ha detto...

Molto bello il tuo post, però su Kilombo metti il link altrimenti chi lo legge?
Ciao

sassicaia molotov ha detto...

Grazie Elio, ho ricontrollato e il link alla scritta "leggi tutto" pare che funzioni. Altrimenti c'è una sinistra per male che oltre a progettare colpi di stato si mette pure a censurare :-)

Unknown ha detto...

ciao sono musulmana e devo dire che è bello leggere qualcosa di intelligente scritto da qualcuno che non sia musulmano... ho molto rispetto di te! :)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.