mercoledì 25 marzo 2009

COME L'ARGENTINA? MAGARI.


Gli italiani che fischiarono l'inno nazionale argentino prima della finale dei mondiali di Roma saranno stati gli stessi poi uccellati dai bond Parmalat? Magari.
L'Argentina è stata una delle culle, dei punti d'approdo per migliaia e migliaia di nostri emigranti disperati in cerca di fortuna fin dal secolo scorso e noi demmo il via proprio in quella finale al tracollo etico che è poi sfociato nell'attuale repubblichetta cafona, ignorante, razzista, xenofoba e priva di senso morale di cui questo governo è il degno portabandiera.
Successivamente l'Argentina ha vissuto una gravissima crisi economica che ha rischiato di ridurre in rovina l'intero paese, ma evidentemente la forza di questo popolo conosce risorse a noi sconosciute. Pur non essendo parte del nuovo fronte bolivarista, sta coraggiosamente cercando di risollevarsi definitivamente scegliendo la via dei diritti e della laicità, anche se il lavoro da fare è veramente molto: direi che cominciando da queste notizie si può comunque arguire che passare avanti all'Italia in tema di rispetto dell'individuo è diventato talmente semplice che prossimamente potremmo ritrovarci a competere con la Corea del Nord in quanto a tutela delle libertà individuali.
E non metterei la mano sul fuoco su quale posizione.
P.S. Ed approvo incondizionatamente l'espulsione del vescovo negazionista dal paese avvenuta poche settimane fa. Certa immondizia si tiene rigorosamente fuori dall'uscio. Nei paesi civili, s'intende.

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