martedì 4 agosto 2009

NON PIU' MANI INERMI


La lotta degli operai della INNSE sembra sarà un'apripista alla stagione che verrà.
Non so se qualcuno abbia creduto alle parole di Formigoni che aveva assicurato non molto tempo fa che non ci sarebbe stato nessun blitz estivo.
Di sicuro non chi conosce le facce di palta che governano questo paese.
E quindi ci risiamo: le ragioni di imprenditori speculatori vengono difese dalla Polizia a suon di manganellate date a padri di famiglia che non accettano di finire in mezzo a una strada, ad un'età in cui il mercato del lavoro li considera fuori gioco. Magari con pochi anni di contributi per raggiungere la pensione.
Ed i manganelli trovano ovviamente mani inermi e sindacalisti che invitano al dialogo, come Rinaldini che ha auspicato l'intervento di Sua Viagrante Oscenità Berlusconi, roba da piegarsi in due dal ridere se non fosse una cosa terribilmente seria.
Non sto neanche a chiedermi dove sia il PD in questa situazione, oltre a miagolare dalle agenzie di stampa l'appello a non usare la forza; se gli operai dell'INNSE contano sulla credibilità piddina si preparino ai carri armati ed ai reparti speciali.
Non so quale percentuale di dignità possa avere un poliziotto che alza un manganello su qualcuno disperato perchè sta perdendo il lavoro, la fabbrica, la fonte di sostentamento della propria famiglia: provo a pensarci e la domanda successiva è quale dignità può avere un poliziotto che entra in una scuola dove giovani, studenti, ragazzi e ragazzine stanno dormendo e li massacrano senza pietà continuando uno show osceno e ripugnante al chiuso delle proprie caserme. Mah, pensiamoci ancora su; mi chiedo allora che dignità può avere uno che irrompe dentro un ospedale dove sono radunati gli amici di un ragazzo che è appena stato ucciso ed iniziano una violentissima e completamente ingiustificata caccia all'uomo che coinvolge infermieri, malati e gente che era lì per altre cose; perchè questo è successo quando è stato ucciso Dax.
Poi penso che dignità possa avere un uomo che, insieme ad altri tre colleghi, pesta un ragazzo di nemmeno vent'anni fino ad ammazzarlo e magari non solo non sconta nessuna pena, ma si ritrova in servizio durante il G8 proprio dove stanno banchettando i potenti della terra.
Oppure che dignità può avere uno che, ben protetto dai suoi armamenti e gingilli da Servitore dello Stato picchia un anziano, o una donna come è successo ai NO TAV.
Ecco, a me in definitiva non me ne fotte niente se ci sia una Polizia o comunque un organo repressivo a disposizione dello Stato per gestire l'ordine pubblico.
Il Poliziotto si uccide dentro di sè, se ne rende inutile l'esistenza prendendo innanzitutto in considerazione il fatto che i terreni di scontro sono soprattutto la convinzione e la passione nel difendere le proprie idee, ma che la strategia è l'elemento fondamentale per realizzarle. Per questo diffido delle lotte armate. E per ora non esistono elementi che mi possano convincere del contrario.
Ma stiamo parlando di Polizia, e la Polizia è fatta di uomini. Ecco, c'è poco da dire con chi la sera torna a casa dopo aver fatto cose come quelle che ho descritto: proprio perchè la Polizia è fatta di uomini alla fine penso agli individui, e allora è agli individui che il mio pensiero fa riferimento: gente pagata dallo Stato, cioè da noi, e tra quella gente c'è chi fa di queste cose e magari si ritrova a cantare "Uno a Zero per noi" come in occasione dell'assassinio di Carlo Giuliani.

E' una questione di strategia: questi individui stanno costruendo una situazione per cui presto potrebbero non trovare più mani inermi: è già successo e qualcuno di loro c'ha lasciato la pelle; ho già detto che diffido delle lotte armate ma conosco i meccanismi di uno Stato quando vuole usare i mezzi della repressione e del controllo, e per mantenere al governo dei balordi come quelli attuali serve molta repressione e molto controllo, quello che serve dove non arriva l'Informazione.

Io ho un parente in Polizia, nemmeno troppo lontano. Non lo vedo da anni ma gli voglio bene e spero che sia un individuo che può guardarsi allo specchio fiero di sè e del suo lavoro senza essere quel tipo di persona di cui si cerca di stabilire il grado di dignità, arrivando alla conclusione che forse il segnale che stiamo diventando un popolo di vigliacchi ha radici molto vicine allo Stato.
Pure troppo.

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