Il Riottosa zquat è uno dei pochi centri sociali in Italia dove non ho timbrato.
Però qualche frequentatore e/o attivista dell'area fiorentina lo conosco e tramite costoro sono stato informato del clima che c'è a Firenze riguardo la repressione degli spazi autogestiti e di chi continua a proporre modelli differenti rispetto al sistema i cui effetti vediamo (e paghiamo) ogni giorno che cala in terra.
Non c'è molto altro da dire davanti all'ennesimo episodio che sicuramente le gazzette trascriveranno come il semplice arresto di una sovversiva.
Il comunicato del Riottosa zqat, insiema a due post esplicativi sull'argomento (Venturik e Faustpatrone) spiegano da soli meglio di quanto possa mai sperare di fare io.
Dico solo che anche qui l'aria che tira non è delle migliori.
E non solo per l'area antagonista ma per chiunque abbia l'uzzolo di smetterla di lamentarsi e passare all'azione.
I comunicati usciti a firma delle organizzazioni politiche livornesi li trovate qui, tante volte si volesse avere la misura del modo in cui, durante una crisi di sistema come quella che vediamo, il potere intende rapportarsi con chi questo sistema non intende assecondarlo.
E settembre è appena iniziato e ci aspetta un autunno brutto, ma bruttobrutto.
Non c'è molto altro da dire, visto che a Firenze le irruzioni, i soprusi e gli arresti di attivisti sono diventati prassi.
Non c'è molto da dire se non che il tempo di subire deve finire.
Questo può voler dire cambiare diverse cosine a livello pratico.
Cosine che potrebbero subire dei rallentamenti in fase di discussione perchè si sa, l'abitudine di dar agio a chiunque di dare aria alle carie è uno dei tratti strutturali delle lotte antagoniste ma, a mio parere, è il limite invalicabile sul quale si schiantano molte OTTIME intenzioni.
Da Genova in poi i movimenti hanno solo ed esclusivamente subito ogni sorta di sopruso, nel frattempo i corpi di repressione hanno subito una mutazione genetica e vi invito caldamente a rileggere l'articolo di Mazzetta scritto dopo gli scontri in Val di Susa e quello riguardo un primo consuntivo dello scorrere d'eventi da Genova ad oggi.
Rileggeteli attentamente.
Stiamo ancora qui ad aspettare i prossimi arresti, i prossimi soprusi e le prossime botte da gente pagata da noi che ha lasciato e lascia scorazzare da Punta Raisi a Chatillon mafie e 'ndranghete di ogni genere pensando che l'arresto di un "pericoloso" boss ogni mese (e mai fosse) ci convinca che esiste una lotta alla mafia da parte dello Stato.
Stiamo qui ad aspettare che gente che fa manganellare operai, terremotati, disabili ed anziani venga a puntare anche noi.
Questo non è nè un consiglio, nè una teoria.
Finora le forze dell'ordine ed i loro mandanti si sono divertiti.
E' ora che comincino a guadagnarsi il pane, nel caso qualcuno pensi che stiamo vivendo il picco della crisi.
Altrimenti c'è solo da aspettare la prossima mattanza, che riguardi una persona o duemila.
(Nella foto: Chiara è in carcere e 'sto tizio qui in Parlamento. Volevo solo ricordarlo.)
Too Much Too Young. Ska, antirazzismo e ribellione Kanalino, Modena
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