sabato 24 settembre 2011

SULL'ORRORE A 33 GIRI, SULLA CRITICA DELLA RAGION PURA E SUGLI SUGLI BANE BANE

Non so se nella policy della blogsfera sia corretto pubblicizzare spudoratamente un altro blog.
Ad essere sincero non è che la cosa rivesta per me un particolare interesse, quindi passo senza ulteriori indugi a presentare prima di tutto il responsabile del perché di questo post e cioé il blog "Orrore a 33 giri".

Cioè, ho scelto di descrivere il contenuto di questo stupendo blog perché il trash ha ancora un qualche fascino sul sottoscritto, anche se ho una soglia di tolleranza un pò più bassa del mio amico Michele detto Mago Afono e della combriccola con cui di solito si accompagna e che fino a poco tempo fa si dilettavano in orrende cene che terminavano con copiose ingurgitate di Brancamenta, probabilmente la bevanda più trash mai apparsa sul globo terracqueo prima dell'apparizione del "Violenza del Proletariato" (l'unico cocktail in grado di stendermi al secondo bicchiere).
L'altra ragione è bisogna che indori la pillola.
Perché la causa di questo post è una cosa che ho trovato proprio dentro "Orrore a 33 giri" e che ho scelto di mettere in fondo.

Navigando per questo meritorio ed imprescindibile sito si incontrano parti dell'ingegno umano che alla fine possono piallare all'istante tutte le nostre convinzioni sull'effettiva bontà delle teorie evoluzionistiche e far risalire in noi il dubbio che effettivamente il dichiararci la specie più evoluta del pianeta in alcuni casi è soltanto un tormentone autoreferenziale inventato da qualche buontempone in vena di facezie e che probabilmente alcune specie animali hanno invece compreso l'entità del dramma ed hanno deciso, nella loro immensa bontà e magnanimità di fare da badanti a qualche elemento della specie umana in modo da tenerne il più possibile sotto controllo. Magari noi nella nostra immensa stupidità pensiamo che i gattini da cortile stiano lì a scroccare l'abnegazione delle gattare o i cani siano animali da compagnia completamente dipendenti dal padrone.
Un giorno potremmo scoprire che non è così, cercano solo di aiutare delle bestie in chiara difficoltà e con una irreversibile confusione mentale.
Un pò quello che facevano i topi ed i delfini nella saga della "Guida galattica per autostoppisti" di Douglas Adams.
Questa tesi è avallata, oltre che da innumerevoli fatti che abbiamo agio di leggere tutti i giorni, da alcuni prodotti del nostro - ehm - ingegno e che "Orrore a 33 giri" sta minuziosamente mettendo in fila.
Si incontrano quindi un "Bis bis Biscardi" cantato da Pippo Franco il quale non era ancora contento degli antichi fasti del suo vecchio e mai dimenticato "Cara Kiri" del 1971 contenente l'immortale "Cesso" il cui primo verso recitava "Cesso/di amarti questa sera", e della copiosa discografia che seguì .
Oppure una riedizione di quelle compilation dal titolo non si sa se semplicemente idiota o volutamente coatto stile "80 voglia disco party" in salsa anni '2000 dal titolo "Girano le pale"  dove troviamo l'onnipresente Gianni Drudi coverizzare "Dragostea din tei", l'unico motivo veramente plausibile per chiedersi perché i rumeni non se ne stanno a casa loro (a differenza dei moldavi Zdob si Zdub che sono stati un gruppo eccezionale e che facevano un culo così ai Mano Negra, e qui sono serissimo) e conclusa dall "Uomo gatto rap" cantata da un concorrente di "Sarabanda" programma che non mi sono mai coperto e che però immagino non dover rimpiangere.
Oppure in una di quelle cose capaci di far veramente incazzare, tipo la versione Ramonesizzata degli Abba che non poteva non chiamarsi "Gabba" (eli eli, lama sabachtani?) o il disco di canzoni di Natale di Billy Idol
Oppure le coattate anni '80 a tema "la banana e le sue metafore", tema che ha scatenato più di un cesellatore di pentagrammi (nel link una Jane Chiquita particolarmente soddisfatta) , nonché una pletora di personaggi improbabili ed improponibili, famosi e non, tutti immortalati e catalogati minuziosamente con cura.
Non poteva sfuggire l'arcipelago gay, che in materia sa offrire perle di rara trashezza e con nomi manco da poco quali Aldo Busi o la non ancora Eva Robin's ma già non più Roberto Coatti propinarci una versione ballroom del tema della Pantera Rosa sotto il nome di Cassandra
Il trash è materia, comunque che va maneggiata con molto buonsenso, un pò come la nitroglicerina ed il charas.
Il rischio di sconfinare nell'inutilmente greve e stupido catalogo da italiota medio è sempre dietro l'angolo e lo scorrere il blog ce ne dà continua conferma. Per qualcuno il limite è abbondantemente superato a prescindere ma una discreta dose di ironia e di sano vaffanculismo proprio nei confronti di certi stereotipi può aiutare a superare ed esorcizzare certe figure retoriche costruite proprio sulle caratteristiche dell'italiota medio. Personalmente le vedo proprio come una fondamentale presa per il culo di tali soggetti, anche se..................
Ecco, avevo detto che volevo indorare la pillola.
Accade che arriva qualcosa che ti fa capire come le cose stiano scorrendo in maniera troppo veloce.
Rischiamo di dimenticare cose che invece andrebbero ricordate, a maggior ragione con l'attuale susseguirsi di eventi.
Eppure era solo il 2009.
No, di questa cosa qui NON DOBBIAMO DIMENTICARCENE MAI PIU'
Perchè è bene ricordare quanto in Italia ci fosse, e probabilmente da qualche parte c'è ancora, qualcuno col cervello completamente bruciato.
Se qualcuno ha il fegato può divertirsi a mandare questo ultimo link alle redazioni dei giornali esteri più prestigiosi che so, l'Economist, il Financial Times oppure alla stampa più popolare tipo la Bild, il Sun o cos'altro credete meglio. Tanto per dare una rinfrescata anche a loro.
Avrete capito di chi parlo, sicuro, è il Buffo Omino di Arcore.
Ma non è il disco con Apicella, non è l'inno di Forza Italia e non è "Meno male che Silvio c'è".
E' stato fatto di peggio e se non lo ricordate ho ragione a sostenere che le cose stanno correndo troppo in fretta.
Un caloroso grazie al/ai curatori di "Orrore a 33 giri" ai quali ricordo che la mancanza di Di Quinto Rocco va assolutamente colmata pena una virale irritazione del Mago Afono e dell'amico Babago, fans devoti ed inossidabili.
(nella foto: chi se le ricorda come minimo ha la dentiera o svariate diottrie in meno o probabilmente la gotta)

5 commenti:

Humani Instrumenta Victus ha detto...

Meraviglioso post :-D
Le Figlie del Vento credo di averle viste "recensite" su una rubrica del defunto Cuore...

sassicaia molotov ha detto...

@HIV: Quanto mi manca Cuore......aveva già annusato l'orrore prima della discesa in campo.
Serra lo chiamava "il miliardario ridens", grande Michele...

V I K K ha detto...

Grazie per l'articolo :)

Di Quinto Rocco lo conosciamo e prima o poi arriverà, promesso.

Intanto grazie per avermi fatto scoprire gli Zdob si Zdub. Notevoli.

Leandro Giovannini ha detto...

Come si può non amare "Orrore a 33 Giri" ? ;o)

Anonimo ha detto...

Meglio di qualunque saggio sull'Italietta. Almeno allora sopravviveva, accanto a questo nostalgico pattume, un po' di musichetta seria. Adesso è la norma.
Intelligente il post sugli Husker Du subito dopo, per rifiatare.