venerdì 10 aprile 2009

CERVELLI



Sul sito di Ragionpolitica.it, organo di formazione di Forza Italia (ora Popolo della Libertà) ispirato da don Gianni Baget Bozzo, è apparso un duro articolo di critica nei confronti di Corrado Augias e Vito Mancuso. L’autore dell’articolo, Aldo Vitale, se la prende con la partecipazione dei due al programma Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio, dove hanno presentato il loro libro Disputa su Dio e dintorni (che Vitale non sembra aver letto, e che è stato pubblicato per Mondadori, la casa editrice di proprietà di Silvio Berlusconi). Vitale accusa i due autori di essere i “gran sacerdoti dell’anticattolicesimo militante”, arrivando ad attribuire loro un decalogo, il cui primo ‘comandamento’ sarebbe addirittura “Dio non esiste”. Va ricordato che Augias, sebbene si sia dichiarato non credente, non può certo essere definito un vessellifero dell’ateismo, mentre Vito Mancuso è un teologo dichiaratamente cattolico, per quanto non sempre allineato con le gerarchie ecclesiastiche. Ma per Vitale la lotta all’ateismo è fondamentale, ed eccolo sostenere che “la posizione dell’ateo, o meglio di colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria”. L’ateismo, sostiene Vitale, “assume dunque i contorni grotteschi di una fede anti-fede”, per cui l’ateo rimane “intrappolato in una contraddizione logica, ma essendo inconsapevole di questa sua paradossale condizione, mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza”.

No, dico, seguiamolo bene questo signore.
Nell'eterno scontro tra fede e ragione, che ha dato all'umanità scritti e pensieri di assoluto valore, ora abbiamo questo Vitale che si erge a giudice dei "non credenti" argomentando con un sofismo di una tale levità e di una tale arguzia che automaticamente viene spontanea l'associazione con l'ispiratore di questa banda di simpaticoni, Don Baget Bozzo, la peggior marchettara in abito talare vista sulla terra a stivale.
Ragionando seriamente però, non possiamo fare a meno di rilevare che il signor Vitale in questione della "brutale ignoranza" si qualifica come devoto possessore, almeno nel caso la sua intelligenza non abbia potuto partorire di meglio in quanto a mistificazione e sciatteria intellettuale, che nel caso di forzitalioti ed affini è un pò un marchio di fabbrica, basti pensare alla statura intellettuale del loro Padrone.
Vitale ignora che un "non credente" semplicemente non crede in un Dio trascendente ma crede in un sacco di altre cose o cerca semplicemente di sembrare scemo per divertire il suo pubblico? Non lo sappiamo.
L'ateo crede nella forza della ragione, della razionalità, crede nella scienza, crede nella forza della determinazione e del coraggio, crede nell'amore, crede nell'autodeterminazione, crede che la Chiesa sia un formidabile strumento di oppressione, crede nell'umanità; tutte cose che per il cattolico a gettone Vitale sono sinonimo di "brutale ignoranza". 
Credo sia un punto d'onore per ogni ateo il fatto che le ragioni della Fede siano sostenute da questi cercopitechi in blazer.
Veder ogni giorno confermate le deficenze mentali di cui si fregiano i nuovi crociati è un'altra conferma in tutto ciò in cui un buon ateo ha diritto di credere.

P.S. Se qualcuno ravviserà degli insulti verso questo Vitale, tenga presente che davanti a tanta brutale ignoranza è necessario mettere dei puntini sulle i.

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