venerdì 17 aprile 2009

SCHIENADRITTA


Il periodo di attesa tra un contratto e l'altro (noi precari abbiamo di questi privilegi, aspetto salti fuori il primo buontempone a dire "di cosa vi lamentate?") mi ha permesso di godermi sdraiato sul divano con birra & schiacciata allo spek tutta la puntata di Anno Zero e devo dire subito che è stata un'ottima puntata.

L'elenco delle articolesse snocciolato da Travaglio con tono da Minculpop non mi ha fatto solo schifo, mi ha addirittura spaventato.
Non oso pensare alla faccia da culo con la quale questi servi pezzenti osano chiamarsi giornalisti ed a dichiarare un qualsiasi concetto in nome di una supposta (che col culo che hanno al posto della faccia c'entra sempre) democrazia. Non capisco l'utilità di finanziare con soldi pubblici anche questi bollettini governativi quando i loro mandanti si avvalgono dei nostri soldi anche per gli altri bollettini governativi via video, visto che ad una larga parte della popolazione dei loro proclami frega più o meno un bel segone a tre mani e vorrebbe invece INFORMAZIONE, ma ovviamente siamo in democrazia e le leccate di culo con annessi applausi del popolo bue le dobbiamo pagare anche noi che di esercitare certe pratiche abbiamo sincero ed inenarrabile schifo.
Ma prendiamo pure atto, insieme ai nomi degli esegeti delle gesta padronali, di questa schiera di "schiene dritte" quando queste reclameranno confronti e contraddittori, pratiche che non meritano perchè di conoscere i loro argomenti su qualsiasi scibile a me interessa più o meno quanto la marca dei calzini di Pippo Baudo, cioè un cazzo nulla.
Ho la brutta abitudine di non parlare coi servi, se ho qualche cosa da dire vado direttamente dal referente.

Mi è piaciuta l'ironia secca di Santoro sul "TG 4" fatto bene, mi è piaciuto il confronto Ghedini-Di Pietro che per una volta hanno discusso senza sovrapporre le voci così come sembra essere in uso nel 99% dei dibattiti politici, mi è invece dispiaciuto che una responsabile della Protezione civile si debba far sbugiardare da due ragazze universitarie, ma le cazzate che ha tentato di propinare erano veramente indifendibili.
Se l'Italia è interamente a rischio sismico vuol dire che da quando esiste la Protezione Civile tutto l'impianto della prevenzione, e dell'educazione alla prevenzione semplicemente NON ESISTE.
E quando da MESI in una terra si balla, quando si sa che c'è la possibilità che un evento sismico ha la possibilità di rivelarsi grave, la Protezione Civile ha IL DOVERE di informare la popolazione, di verificare i rischi di un'eventuale sisma di elevata potenza, di sapere quali sono gli edifici più a rischio, di far capire alla gente che prevenzione non vuol dire panico ma salvare vite umane, perchè la scusa che abbiamo un territorio quasi interamente a rischio è una scusa del piffero quando nell'arco di quattro/cinque mesi la gente balla continuamente dentro edifici di cartone.
Sono cose che bisogna aver una bella faccia tosta da dire davanti a ragazze che hanno perso persone care dentro quello scempio edilizio che era la casa dello studente.
Tante volte non si sia capito la gente poi MUORE.
Consoliamoci col bicchiere mezzo pieno, e cioè che il lavoro fatto DOPO è stato effettivamente eccellente per quanto riguarda L'Aquila, cioè il centro a meggior densità abitativa, ma non lo scopro certo io che lavorare sugli effetti senza lavorarare adeguatamente sulle cause non è precisamente quello che serve a questo paese.
Mi hanno commosso quei genitori dei ragazzi rimasti sotto le macerie della casa dello studente che hanno deciso di formare un comitato per avere verità e giustizia.
L'ennesimo.
Buona fortuna, cari amici, qui da noi c'è il comitato "140", parenti delle vittime di un traghetto lasciato bruciare colpevolmente senza una ragione apparente e che da quasi vent'anni si mangiano il fegato per sapere chi e perchè.
Buona fortuna ancora, ne avete bisogno.

Sull'Arcivescovo di L'Aquila si dovrebbe stendere un velo pietoso, ma con la Chiesa ed i suoi rappresentanti mi spiace ma pietà l'è morta.
Questa macchietta che chiamare umana è un insulto a chi del genere umano fa parte ha avuto il buon gusto di ritirare fuori l'esilarante pratica della scomunica, non per i costruttori criminali o per i politici mazzettari ma per un disegnatore satirico, semplicemente per una vignetta, e neanche quella incriminata dal servo scemo Masi, bensì una vignetta di lesa maestà berlusconica (aaah! beccato con le mani nella marmellata il fascistone epuratore al servizio del potente!), concludendo il suo patetico intervento nel quale dichiarava di non aver neanche visto la trasmissione beandosi della sospensione di Vauro.
Non che da parassiti e zecche loro pari mi aspettassi di meglio, ma sono altresì felice di constatare quanto questo braccio armato del potere non perda neanche più tempo a smentire quanto di peggio un vero democratico possa pensare di questa razzumaglia vestita da scarrafoni.
Puntuali, precisi e soprattutto prevedibili.
Vorrei invece veder approfondito il progetto presentato (una specie di bozza, credo) da Ghedini che rappresentava una specie di agglomerato di edilizia popolare riscattabile per giovani coppie, perchè oltre alla presentazione non c'è stato il tempo materiale di approfondirla.
Certo, vista così sarebbe un passo avanti, parecchio avanti, rispetto alle colate di pessimo cemento ed a quegli obbrobri di quartieri-ghetto o casermoni-ghetto ben rappresentati dalle Vele di Napoli o dal mefitico Serpentone di Roma; qui a Livorno abbiamo i quartieri della Leccia e della Scopaia, appena appena più vivibili, ma non è che la sostanza di questa architettura votata allo squallore cambi di molto. Spero vivamente che la cosa si traduca per una volta in un progetto che risulti propedeutico all'educazione al BRUTTO con cui la progettazione dell'edilizia popolare si è ampiamente espressa da sempre. Non farei nessuna fatica a farne un grande punto di merito ai berluscones.
Per finire, non sono un grande fan di Sabina Guzzanti ma ieri, pur restando la solita performer da risata a denti stretti stile settimana enigmistica è andata un pelino sopra i suoi standard. 
Aridatece Vauro, comunque.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggo attentamente, rifletto, nessuno mai ci insegnò a ragionare, ci costruiamo giorno per giorno quando il libro si spalanca con un boato

sassicaia molotov ha detto...

Aspetto fiducioso la sodomizzazione del colore.