mercoledì 15 aprile 2009

IL FASCISTA

Il signore della foto si chiama Ennio Flaiano.
Uno che, per sua stessa ammissione, non era comunista perchè "non me lo posso permettere".
Scrittore, giornalista, sceneggiatore, mente lucida e raffinata, autore di aforismi memorabili che si sono trasformati anche in veri e propri modi dire ("Gli italiani corrono sempre in soccorso del vincitore"), profetico, ("Fra 30 anni l'Italia non sarà come l'hanno fatta i governi ma come l'avrà fatta la TV"), cinico ("L'inferno, che l'italiano si ostina a immaginare come un luogo dove, bene o male, si sta con le donne nude e coi diavoli ci si mette d'accordo"), disincantato ("Se i popoli si conoscessero meglio si odierebbero di più."), Flaiano è una di quelle menti delle quali questa Italia avrebbe ancora disperatamente bisogno, anche se in questi tempi di cretini (e Flaiano ai "cretini" faceva spesso riferimento avendoli già individuati anzitempo) probabilmente avrebbe subito il solito ostracismo mediatico riservato a chiunque ha la capacità di smascherare la pochezza e la viltà dell'italiano medio.
Questo breve scritto sul fascista resta comunque, a mio parere, uno dei suoi capolavori.
Vedete voi se questo ritratto vi ricorda qualcuno.

IL FASCISMO

 

Il Fascismo conviene agli italiani perche' e' nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorita'.

 

Il fascismo e' demagogico ma padronale

retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della liberta' e della giustizia oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto ad indicare negli "altri"

le cause della sua impotenza o sconfitta.

 

Il fascismo e' lirico, gerontofobo,

teppista se occorre, stupido sempre,

ma alacre, plagiatore, manierista.

 

Non ama la natura, perche' identifica

la natura nella vita in campagna,

cioe' nella vita dei servi; ma e' cafone, cioe' ha le spocchie del servo arricchito.

 

Odia gli animali, non ha senso dell'arte, non ama la solitudine, ne' rispetta il vicino, il quale d'altronde non rispetta lui.

 

Non ama l'amore, ma il possesso.

 

Non ha senso religioso, ma vede nella

religione il baluardo per impedire agli altri l'ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des.

E' superstizioso, vuol essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri.

 

Il fascista e' disposto a tutto purche'

gli si conceda che lui e' il padrone, il padre.

 

 

Ennio Flaiano (1910-1972)



Nessun commento: