giovedì 16 aprile 2009

IES, UI KEN


Non so se nel PD esista una "divisione propaganda" o se qualcuno nel partito sia stato informato che esiste una facoltà chiamata Scienze delle Comunicazioni, non so neanche se qualcuno si sia preoccupato di studiare il modo di far arrivare un qualsiasi messaggio alle turbe, so solo che il povero Franceschini su questo versante ha da lavorare sui suoi iscritti molto di più di quanto dovrebbe se decidesse di sollevare una rivolta popolare rivoluzionaria di impronta bolscevica, il che dà la misura di come sono messi.
Uno sfolgorante esempio ci viene da quel di Bologna, dove per un seminario organizzato dal Comune e dal Centro Donna sul tema "Femminicidi, genocidi e violenze sulle donne" l'assessore alla scuola e alle POLITICHE DELLE DIFFERENZE (no, non sto scherzando e sono tre giorni che non tocco un bicchiere di vino quindi ho capito bene), signora Milli Virgilio, ha pensato bene di scegliere il manifesto che vedete qui in cima al post, manifesto che risale al ventennio fascista. 
Premetto che un conto è essere stupidamente politically correct, un conto è essere stupidi e basta.
Le soluzioni possibili per promuovere un evento del genere in maniera efficace ed incisiva possono essere calcolate intorno a 6.587.312, e senza prendere a prestito la propaganda del ventennio. Ma l'ineffabile assessore ha pensato bene che propagare un simile evento mettendo su un manifesto che ritrae un gaudente negretto vestito alla coloniale mentre cerca di spupazzarsi una bionda ariana fosse sufficientemente incisivo, preso poi atto che non si sa bene cosa si dovrebbe fare nel caso la femmina da difendere non rientri tra madri, mogli, figlie e sorelle.
L'impatto che ne ho ricevuto, comunque, non è stato tanto lo scandalizzarmi per il negretto (pessima idea comunque), nè per il ricorso al poster del ventennio, nè per la scritta (ugualmente pessima, se vedo una donna che viene molestata prendo il primo pietrone che ho in mano e lo spacco in testa al porco anche se é SUA moglie, madre, figlia, sorella, garantito); no, non ho fatto nessuna considerazione del genere d'istinto; ho solo pensato che chi ha scelto un poster del genere per promuovere un evento del genere è un cretino. In questo caso una cretina.
Le altre considerazioni sono venute subito dopo.
Non so se genialate del genere siano un retaggio del cofferatismo o se al comune di Bologna si assuma mescalina, sta di fatto che il meglio è venuto poi, quando ovviamente la mail del vicesindaco é stata intasata dalle proteste di chi aveva ricevuto l'invito al suddetto seminario.
La scienziata della comunicazione parla di "EQUIVOCO". E qui già vien da sghignazzare. Cosa ci sia da equivocare su quel manifesto può saperlo solo lei; e infatti prontamente arriva la spiegazione: "«Un errore? Non dico questo, ma se dovessi rifare daccapo, credo che ci ripenserei. Ma l'ho fatto in buona fede, per dimostrare che in sessant'anni purtroppo niente è cambiato: tutte le novità legislative sono intitolate alla sicurezza pubblica, ma in sostanza sono riservate ai migranti e alle restrizioni nei loro confronti» 

UN ERRORE? NON DICO QUESTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ma questa c'ha il cervello completamente fuso!
E poi, ma cosa cazzo c'entrano le leggi in materia di sicurezza pubblica riservate ai migranti? (non mi pare che la legge anti-stalking riguardi solo i migranti, ma forse l'ipofantica assessoressa s'è persa qualche passaggio) e poi: cristo se sono cambiate delle cose in sessant'anni: basti la legge sul divorzio, che se non è un cambiamento epocale quello proprio non saprei cosa può esserlo! 

Ma il "messaggio chiarificatore" continua: «Quel manifesto — sta scritto nel messaggio chiarificatore dell'assessore — è edito dal Nucleo Propaganda fascista del 1944 e quel che fa riflettere è che purtroppo questo "reperto storico" è tornato oggi tremendamente attuale. Per realizzare l'obiettivo di tutelare le "nostre" donne è stato scelto l'approccio contro il migrante, cioè contro il "differente", costruito come "il nemico"»

E brava l'assessoressa che ci dona una siffatta perla di strategia comunicativa. Peccato che, dati alla mano, i primi responsabili delle violenze sulle donne, attualmente non siano migranti ma uomini di pelle bianca, preferibilmente familiari, e questa è una cosa che le donne sanno benissimo sulla propria pelle. Prendiamola comunque come un'arrampicata sugli specchi (cretina, anzichenò). Il vicesindaco, comunque, parlando dell'eventualità di togliere il patrocinio del Comune al seminario così come richiesto da parecchie delle mail di protesta dichiara: "«Aspettiamo, prima di trarre delle conclusioni. Ma confermo che mi è arrivata la mail di un rappresentante della Consulta degli immigrati. Non era affatto contento».

NON ERA CONTENTO? OCCOMEMMAI?

Chiudo qui che è meglio. Mettersi in competizione con questa destra sul terreno del ridicolo?

IES, UI KEN.

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