martedì 21 aprile 2009

I MAESTRI DELL'OMICIDIO IMPUNITO


Non c'è emergenza più grave di quella dei morti sul lavoro, spero su questo siamo d'accordo.
E se sommiamo ai morti per incidenti sul lavoro coloro che in ragione delle condizioni in cui hanno dovuto lavorare hanno contratto malattie irreversibili e mortali le cifre assumono l'entità di una vera e propria strage.
Non sto qui a rivangare su sentenze infami come quelle che riguardarono gli operai di Porto Marghera, nè sulle battaglie in corso sugli effetti di impianti come quelli di Taranto, questi sono due tra le migliaia di possibili cause di effetti collaterali nefasti sulla salute di un imprecisato e (temo) imprecisabile numero di morti.
D'altra parte il tema é di per sè interessante anche per il sottoscritto, che abita di fronte ad una raffineria (l'ENI di Stagno, una delle più grandi d'Italia), ha un inceneritore a 2 km. di distanza (quello dell'Azienda Municipale di Livorno), un altro a meno di 10 km di distanza (quello di Ospedaletto in provincia di Pisa), nonchè la base americana di Camp Darby che inizia a 500 metri sempre da casa mia e che non ha mai fornito dati precisi e convincenti sulla presenza nè su eventuali effetti di materiale radioattivo, armi nucleari ed amenità simili.
Posso solo sperare che 40 anni di domicilio in questa oasi naturale mi abbia forgiato al punto di avere gli anticorpi di quelli con fisico da culturista, tatuaggi e benda da pirata all' occhio sinistro e che sterminino ogni possibile virus malefico a cazzotti nelle gengive.
E comunque nel circolo ARCI non si può fumare.
Vabbè, sto divagando.
C'è questo articolo 10bis che credevo possibile solo nelle miniere brasiliane ai primi dell'800 e sul quale (ci tengo a ricordarlo) non c'è una nota che sia una da parte di quei due sindacati che vorrebbero imputare alla CGIL la rottura del patto sociale. Parlo dei firmatori compulsivi di CISL e UIL.
Al momento sono scese in campo la FIOM e le famiglie degli operai Thyssen Krupp, vediamo se Bonanni ed Angeletti, oltre ad aver sempre la penna sguainata per firmare qualsiasi porcheria avranno almeno il pudore di scendere a fianco di chi vorrebbe fermare questa istigazione all'omicidio.
D'altra parte quando le morti hanno mandanti protetti dall'alto (e non parlo della Corporazione degli Antennisti) col cazzo che c'è una qualche probabilità di vedere dei colpevoli con nome e cognome.
Si protegge dall'alto sempre quando i morti sono semplici cittadini ed i responsabili cittadini molto meno semplici. Si protegge dall'alto quando ci sono stragi fatte con un preciso fine (sì, sto parlando di Piazza Fontana, Piazza della Loggia, treno Italiacus, stazione di Bologna, le solite stragi di civili a cui o non è stata data nessuna risposta o quelle date puzzano lontano qualche universo conosciuto) e si protegge dall'alto quando sono provocate inintenzionalmente (almeno voglio sperare) come quella di Ustica o quella del Moby Prince.
Oppure si fa tutto alla luce del sole come nel caso della funivia del Cermis.
C' sempre qualche stanza con scrivania elegante, sedia elegante e paralume elegante occupata da qualche elegante figuro dalla quale si insabbia, si delegittima, si copre, si protegge.
E che siano operai, civili che si spostano semplicemente da un luogo ad un altro, ragazzi che vanno in "missione di pace" e tornano pieni di uranio impoverito fino agli orecchi, vecchi, donne, bambini, da quelle stanze non si fanno distinzioni.
E adesso, non solo con questo articolo 10bis, ma con tutto il nuovo testo unico sulla sicurezza sul lavoro si danno strumenti per cui continuare questa strage sarà ancora più facile, sicuro e renumerativo. D'altra parte abbiamo un Presidente-imprenditore che ha provato a proporsi come presidente-operaio ma proprio gnaa fà a convincerci. E figuriamoci se proprio grazie a lui potremmo avere un'inversione di tendenza nel rapporto tra merce e forza-lavoro, tra profitto e Vita.
Non è a Berlusconi che è umanamente possibile chiedere queste cose, non è a lui che dobbiamo chiedere di fermare queste stragi e non è a lui che dobbiamo chiedere di far sì che lo Stato sia inflessibile quando si tratta di stragi di qualsiasi tipo, lui che aveva la tessera 1816 della Loggia Propaganda 2 (non ricordo il numero di quella di Cicchitto, ma magari può non essere così importante); queste sono cose che dovremmo chiedere innanzitutto a noi stessi, a tutti noi che a lavorare ci andiamo ogni giorno, che ci spostiamo ogni giorno ed ogni giorno corriamo il rischio che se per caso ci scoppia una bomba sotto il culo o il treno su cui viaggiamo esplode o l'aereo su cui ci stiamo spostando si vaporizza saremo sempre morti senza colpevoli, senza giustizia e senza pietà.

E poi.

Ci sono forze politiche, sindacati, consorterie molto più potenti dei nostri ululati alla luna che hanno tranquillamente assistito a tutto questo in modo colpevole ed inerte, dopo essersi conquistati i loro bei seggioloni. Dove sono ora i Bertinotti, i Marini, i Cofferati, i Del Turco (no, dico), tutti ben assisi alle loro seggiole in pelle umana? Dov'è quella classe politica che aveva avuto consensi da una larghissima parte del paese e non ha saputo fare niente di meglio che disintegrarsi in millanta partitini di Questo Enorme Cazzo rimanendo con l'unico avamposto in Parlamento chiamato PD e che nell'ultima campagna elettorale ha rincorso imprenditori per offrire loro candidature fino dentro le loro ville tanto da farsi scambiare per bande di ladri?

E' una soluzione. Chiedere dal basso che si ricominci una durissima stagione di scontro sulle regole del lavoro. Con strategia e con fermezza. Cosa impossibile fino a ieri con le guide che i sedicenti "paladini dei diritti dei lavoratori" hanno impersonato.

Sarebbe stato più convincente Totò nei panni di Rambo.

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