Non è un altro post sui Joy Division.
Succede che all'articolo/lettera di Paolo Barnard (che, ripeto, è uno dei pochi giornalisti italiani degno di attenzione & rispetto) da me citata nel post sulla guerra dei sessi ha risposto
Nicoletta Forcheri sempre su Comedonchisciotte.La quale non ha risposto di rimando col piumino da volano ma con una bella palla medicinale, come si può leggere.
Partendo dai due presupposti credo che lo spazio per un dialogo ci sia, proprio perchè meglio mettere subito le carte (e le cartine) in tavola piuttosto che iniziare coi birignaomuccimucci e poi finire a colpi di motosega.
C'è chi sostiene che il troppo parlare tra due linguaggi così lontani sia inutile: palle.
C'è una storia dell'umanità che su questo tema ha dato perle inestimabili di letteratura, di poesia, di cinema, di teatro e di musica e di certo non per merito di segaioli frustrati, escluso forse Leopardi e Daniel Johnston (è un sublime cantautore americano con discreti disturbi psichici, consiglio il suo ascolto a CHIUNQUE).
Colgo l'occasione per mettere due note a margine sul post precedente, chiaramente indegne del sonetto del Maestro Sardelli messo lì a bella posta come postfazione come esemplificazione esegetica dell'amore ludico giojoso e condiviso.
- Quando la donna dice "il corpo è mio" dice una cosa assolutamente naturale. E' lei se decide se aprire o meno le Porte del Paradiso (o, per i più psichedelicamente predisposti le Porte della Percezione), è lei che decide se tenerle chiuse. Punto.
Se una donna concede l'appalto del proprio corpo non lo fa mai in cambio di nulla; e se quello che si dà in cambio non è soddisfacente il risultato sarà comunque la perdita del poter vivere la sua gioia di essere donna; non credo possa esserci nulla di peggio per un uomo.
Non credo ci sia bisogno di vite su vite praticando precetti Zen per distaccarsi dall'idea che una donna sia proprietà dell'uomo solo perchè tale. Oltretutto se cominciassimo a considerare i benefici che un tale distacco produrrebbe potremmo sorprenderci non poco: scopriremmo che se vogliamo l'amore e la condivisione sincera e convinta di un percorso possiamo ottenerla conquistandoceli giorno per giorno rifuggendo il demone dell'abitudine e dell'appiattimento PER AMORE, appunto. Nostro e della persona che desideriamo avere accanto. Diversamente potremmo scoprire che abbiamo condiviso un percorso spinti da semplice egoismo coinvolgendo un'altra persona la quale, finito il capriccio, probabilmente ci vedrebbe volentieri dovunque, basta che sia altrove.
Ad esempio, credo sia una terribile contraddizione per un maschio sostenere la lotta per la libera scelta della donna sul tema dell'interruzione della gravidanza e poi reclamare diritti sulla proprietà del corpo della propria compagna per diritto divino.
Quando nel post precedente parlo di condivisione voglio semplicemente dire che una scopata di sei minuti sei, un weekend passato a rotolarsi in un letto ad acqua con lenzuola di seta blu elettrico tra vassoi di ostriche e bocce di Krug, oppure un roleplay in cui si gioca a Dottor Stranamore & Barbarella o Master & Slave hanno la possibilità di dare il massimo del risultato se i due partner sono entrambi sulla stessa lunghezza d'onda nel predisporre la situazione da viversi.
Consapevolmente e per propria libera, insindacabile scelta e come risultato di una propria personale, individuale decisione. Diversamente possono esserci dei problemi.
Ora, che sia l'uomo che la donna usino dei poteri mesmerici per convincere UN particolare partner per realizzare un proprio egoistico desiderio beh, son cose che succedono.
C'è stata fatta su della meravigliosa letteratura, musica, poesia, cinema, teatro e svariati omicidi e femminicidi.
Ecco, cominciare a creare le condizioni per abbassare la media di questi ultimi credo sia un punto abbastanza interessante.
Credo che gli ultimi 40 anni siano stati veicolo di un cambiamento epocale, ma è un cambiamento che è ancora all'inizio del suo percorso: se qualcuno ricorda la data in cui le donne hanno avuto diritto al voto, se qualcuno ricorda la data in cui è stata varata una legge che permette ad una coppia di potersi separare/divorziare/dividersi/andarsene ognuno affanculo per fatti suoi/, se qualcuno ricorda la data in cui è stato riconosciuto che lo stupro è a tutti gli effetti un reato contro la persona saprà benissimo che non sto parlando di cose accadute durante il Rinascimento, o durante il periodo in cui l'Illuminismo apportava importanti cambiamenti nelle società cosiddette civili e neanche del periodo in cui sull'onda della Rivoluzione Francese, gli uomini cominciavano ad affrancarsi dalle tirannie. Gli uomini, per l'appunto.
Sono cose che per la maggior parte abbiamo visto accadere coi nostri occhi.
Almeno quelli come me che hanno passato i quarant'anni, nati quando già i "Comizi d'amore" di Pasolini scuotevano come e più di qualsiasi rapporto Kinsey il nostro bel-cattolicissimo-paese.
Nel computo di una storia millenaria mi sembra un bel cambiamento.
Quindi mi pare ovvio che questa Rivoluzione incontri delle resistenze ma che necessiti di essere continuamente sostenuta, capita e soprattutto usata per creare un mondo migliore di questo.
E' un'occasione; e cercare di interpretarla facendo parlare solo gli istinti l'occasione non la perde la società visto che la cosa ormai è in moto e nessuno sarà capace di fermarla, la perderanno solo gli individui.
Chiaramente (e queste sono personalissime opinioni) ci sono dei punti fondamentali da capire per il maschio e che le donne ci puntualizzano spesso e con vari linguaggi:
ad esempio se è vero un corteggiamento, un'espressione di apprezzamento (es: "vorrei essere il tuo bagnoschiuma"), un'occhiata malandrina o un biglietto galante possono far piacere è anche vero che la somma delle pratiche succitate ripetuta costantemente più volte al giorno può portare la donna a desiderare di uscire con delle copiose dosi di Agent Orange col quale risolvere il problema della LEGGE DEL CACCIATORE. Quindi rilassarsi: il maschio non ha più il dovere di approcciare qualsiasi femmina di suo gradimento al solo fine di adempiere ad un dovere biologico.
Riprendendo da Barnard, che descrive il senso di frustrazione causato dai continui rifiuti e dinieghi, beh, proviamo a pensare semplicemente che esiste un problema di saturazione, probabilmente ancestrale. Non so neanche io quanto sentirmi serio nello scriverlo, di sicuro svariate delle mie amicizie femminili mi dicono cose del genere e le credo fermamente.
Oltretutto lavoro nell'ambiente dello spettacolo, ad un livello in cui una delle ambizioni delle aspiranti artiste è quella di sentirsi costantemente alla scoperta di qualcosa di nuovo, figuriamoci come possono accogliere stanchi e vecchi rituali maschili fatti perlopiù senza il minimo sindacale di buona creanza una volta ricalatesi nel mondo reale.
Inoltre ho maturato la convinzione che il distaccare il più possibile la propria crescita sessuale e sentimentale dai modelli proposti dall'attuale sistema, quello che quotidianamente ci bombarda con ogni mezzo necessario da qualsiasi fonte luminosa, è sicuramente veicolo di crescita, soddisfazione e grande giovamento per il corpo, lo spirito e il portafogli. Andare contro l'attuale volgare esibizione di pseudobenessere catodico e spettacolare fa crescere esponenzialmente la possibilità di riscoprire il gesto naturale, lo sguardo spontaneo, la fioritura del seme del Piacere contrapposto alla soddisfazione dell'istinto indotto (a volte ci CREDIAMO naturali, in realtà stiamo obbedendo a tutt'altro che noi stessi).
Sembra di dire un'ovvietà, purtroppo non sono molto sicuro che lo sia, specialmente osservando come un numero incredibilmente alto di persone si gioca l'occasione di vivere questa Rivoluzione che ci sta accadendo davanti ogni giorno.
E chiuderei riprendendo la fine della risposta della Forcheri a Barnard che, se sono riuscito a capire, illustra il suo punto di vista su gioco e velocità: punto fondamentale: uomo e donna devono imparare a giocare insieme. Che sia Giulietta & Romeo o Salvador & Gala ochissàchecazzaltro in ogni forma convenibile, ma insieme.
Senza escludere la passione bruciante, il delirio dei sensi, la colpa e la dannazione, l'estro e l'arte di continuare ad illudersi e soprattutto dell'ottimo cibo e dell'ancor migliore vino.
Ne va della velocità della rivoluzione, suppongo.
Tanto l'amore ci strapperà via di nuovo.
(P.S. Ovviamente il tutto è frutto di opinabilissime opinioni personali non applicabili a convinti maschilisti machisti, preti cattolici, Consulenti Globali di Programma Italia e ballerini di flamenco)