mercoledì 18 febbraio 2009

PRIGIONIERI DI DELINQUENTI


E sicchè siamo messi così: un tribunale sentenzia che il Presidente del Consiglio ha corrotto un avvocato inglese al fine di fargli fare falsa testimonianza in due processi nei quali era imputato.
Per tutta risposta il leader dell'opposizione (perchè gli italiani vanno informati del fatto che c'è un partito di opposizione) si dimette.
Curiosa coincidenza, vero?
In realtà è l'ultimo regalo che il leader più sprovveduto ed incapace che un partito di opposizione (non prendetevela con me, dicono vada chiamata così) abbia mai avuto ha fatto alla sua controparte, facendo passare in secondo piano la notizia che, per quanto si cerchi di rigirarla, SILVIO BERLUSCONI E' UN DELINQUENTE.
E per quanto mi riguarda mi riservo ogni titolo per dirlo, visto che la mia fedina penale è immacolata, ho sempre lavorato e pagato le tasse e nessun provvedimento giudiziario mi ha mai sfiorato.
Ora, che un branco di decerebrati nonchè delinquenti nonchè moralmente spregevoli individui gli abbiano rinnovato fiducia & devozione in Sardegna a me poco mi tange; al punto in cui siamo il DELINQUENTE a capo del governo può prendere anche il 70% dei voti ed instaurare una Reggenza ad interim, sempre un DELINQUENTE rimane e sempre degni di lui rimangono i suoi elettori; neanche l'ultima uscita riportata da tutte le testate giornalistiche sui desaparecidos argentini mi ha scosso più di tanto: l'uomo è quello, c'è poco da scandalizzarsi: un povero imbecille la cui posizione gli fa credere che l'esibire la sua rivoltante bassezza morale sia un mezzo per conquistarsi la simpatia della vasta tribù di macachi che infesta l'Italia ed alla quale questo essere ignobile ha dato voce.
Sia chiaro che sto parlando pacatamente cercando in tutti i modi di edulcorare i termini, per quanto mi riguarda la rabbia ed il disprezzo hanno da tempo lasciato posto ad un sano realismo, ed è appunto in nome di un ineluttabile sguardo alla realtà delle cose che posso almeno fermarmi e prendere atto semplicemente del fatto che un subumano guida la nazione grazie ad una tribù affatto migliore di lui.
Il problema, quello vero, riguarda coloro che si sono erti fieri e petto in fuori come l'alternativa a questo tentativo di essere umano malriuscito ed alla sua banda di animali a due zampe.
Io non credo sia un caso che Veltroni si sia dimesso lo stesso giorno della sentenza Mills; anzi, credo proprio che il Fato in questo contesto non c'entri assolutamente nulla.
C'entra invece, a mio parere, la volontà di creare il solito pastone di notizie davanti alle quali il cittadino riesce a digerire ogni cosa, dal colpo di Stato al Papa che viene trovato ad accoppiarsi con un alano. E questa è una cosa che i due reggenti dell'attuale sistema bipolare sanno benissimo.
Ora, che uno dei due si sia levato dai coglioni è certamente una notizia di rilievo, che l'altro sia stato finalmente bollato come delinquente idem; ma dobbiamo anche star dietro al rumeno stupratore di Roma beccato qui a qualche centinaio di metri da casa mia, alla ennesima rivolta di Lampedusa, alla crisi, al maltempo, a Sanremo ed a tutte le altre strepitose cazzate con cui ci intrattengono via tubo catodico.
Non c'è tempo di preoccuparsi del fatto che l'Italia è in mano ad una banda di malfattori e che la parte politica incaricata di far loro da contrappeso si stia squagliando sotto il peso della propria insipienza e della propria arroganza.
Rileggendo l'articolo di Paolo Barnard che ho postato ieri penso e ripenso: potrei, anzi, sono fondamentalmente d'accordo con lui sul fatto che ormai le cose sono sapute e risapute e che sia ora di muovere il culo, ma in questo momento, senza un soggetto politico credibile che dia la possibilità di far breccia nelle istituzioni non esiste il rischio che il retaggio politico che ognuno si trascina dietro sia fonte di ulteriori danni?
Gli italiani sono pronti a creare un fronte politicamente nuovo edulcorato dai vecchi meccanismi e soprattutto dal supponente e verboso ed opprimente approccio politico di certo "antisistema"?
Certo che sarebbe il caso almeno di verificarlo, ma la posta in gioco è troppo alta per poterci permettere di fare altre cazzate.
Pensiamoci su, ma alla svelta. Rischiamo di restare prigionieri di una classe politica che può essere d'esempio, ad andar bene, per la folta popolazione che affolla i nostri carceri, di certo non per una popolazione onesta.

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