Un'altra prova?
Per servirvi:
NOI, VITTIME DEI PRETI PEDOFILI
un articolo uscito or ora sul sito dell'Espresso.
Ma altrettanto sconvolgente la scheda pubblicata accanto all'articolo, che riporto qui integralmente:
Silenzio in nome di Dio
Il primo è don Ruggero Conti, parroco romano della chiesa di Selva Candida, arrestato il 30 giugno scorso per ripetuti abusi su minorenni. Il pubblico ministero Francesco Scavo, indagando su Conti, è arrivato a iscrivere nel registro degli indagati per gli stessi reati su quattro minori e per possesso di materiale pedopornografico anche il parroco 48enne di una chiesa di Fiumicino.
Anche a Brescia i religiosi accusati di certi reati sono più di uno. Mentre si sta celebrando il processo d'appello per don Stefano Bertoni, già assolto nel 2007, un altro alto prelato è stato arrestato ed è finito alla sbarra: don Marco Baresi, vicerettore del seminario di Brescia, è stato accusato da un minorenne. Nel computer del sacerdote la polizia ha trovato materiale pedopornografico scambiato in Rete, ma don Baresi si è difeso dicendo che quel pc era accessibile a molti e i fedeli lo difendono.
Nessun parrocchiano ha invece preso le parti di don Roberto Berti, sacerdote di Lastra a Signa, denunciato da cinque presunte vittime. La vicenda è emersa solo nello scorso giugno, quando l'allora cardinale di Firenze, Ennio Antonelli, trasferì il prete, coprendo però la vicenda. Un insabbiamento che Antonelli mise in atto anche nei confronti di don Lelio Cantini, 84enne parroco fiorentino, responsabile di decine di abusi su minorenni. 'Coperto' finché le vittime non si sono rivolte ai giornali, denunciando il vecchio sacerdote. G.D'I.
(22 gennaio 2009)
Si capisce meglio come mai il Cardinal Poletto abbia così in spregio le leggi degli uomini, probabilmente rimarrebbero così in pochi che per il prossimo Concilio Vaticano basterebbe una cabina telefonica.
Si capisce meglio come mai il Cardinal Poletto abbia così in spregio le leggi degli uomini, probabilmente rimarrebbero così in pochi che per il prossimo Concilio Vaticano basterebbe una cabina telefonica.
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