mercoledì 14 gennaio 2009

CALMA PIATTA


Ma l'Onda?
Quella che doveva travolgere tutto, quella che doveva iniziare una nuova stagione di confronto e mobilitare la parte della nazione che si sentiva ostaggio di un governo che usa il Parlamento come fosse il tinello di casa propria?
Vado sul sito di Uniriot oggi e leggo sul fronte iniziative:
il sit-in del 7 Febbraio davanti a Montecitorio ed una assemblea "verso il corteo contro il massacro di Gaza" oggi 14 febbraio; questo alla Sapienza di Roma.
Milano: nessun evento
Torino: nessun evento
Padova: nessun evento
Napoli: nessun evento
Venezia: nessun evento
Bologna: nessun evento
Pisa: nessun evento
Perugia: nessun evento
La prima considerazione semiseria è che probabilmente a Roma i 300 "criminali" stigmatizzati da Alemanno ancora conservano un afflato movimentista.
La seconda considerazione è che il legame tra l'Onda e le altre componenti della società, in primis il mondo del lavoro, é ancora tutto da costruire.
Nel frattempo la Gelmini ha pacatamente fatto la sua riforma dell'Università, il Parlamento l'ha votata ed a parte il sit-in romano (del quale non si ha notizia riguardo la partecipazione, ma dalle foto si arguisce non sia stata oceanica) e qualche manifestazione abbastanza raffazzonata dell'Onda che tutto doveva travolgere nessuna notizia.
Sono convinto che l'Università sia il luogo di riferimento per far partire grandi movimenti di cambiamento nella nostra società, laddove ancora c'è spontaneità, energia e speranza; tuttora sono convinto che il nucleo base dell'opposizione a Berlusconi, al Berlusconismo ed alla becera cultura che porta con sè non può prescindere dalla forza degli studenti universitari, ma.....
lo dico a chiare lettere: quest'Onda non mi ha convinto fin dal suo inizio.
Voglio dire, se si parte proclamando una supposta apoliticità il messaggio è chiaro: ce ne sbattiamo delle altre componenti della società e di quel mondo del lavoro di cui dovremo entrare a far parte se non in funzione dei nostri interessi di futuri laureati.
La prova di ciò sta anche nella scarsa opera di collegamento operata verso quella categorie che potenzialmente poteva dare da subito forza al movimento degli studenti: operai, precari, donne, immigrati.
Opera avvenuta in maniera semplicistica e completamente avulsa dal voler creare un movimento d'opinione forte che si contrapponesse alla squallida propaganda dei mezzi d'informazione.
Forse i movimentisti dell'Onda hanno avuto paura di prendere una posizione politica sondaggi alla mano? Spero proprio di no. Ma il sospetto di aver tenuto troppo di conto delle reazioni della macchina propagandistica berlusconiana è forte e non farebbe onore al movimento.
L'altra fonte di enorme perplessità è quella riguardo l'aver imabarcato nella protesta indifferentemente insegnanti precari e baroni. Pessima, pessimissima mossa. Mossa che toglie forza ed incisività ai punti-cardine della protesta.
Così come pessima è stata la gestione del dopo-scontri in Piazza Navona, dove gli "apolitici" hanno dovuto far ricorso al servizio d'ordine di Rifondazione per cacciare i provocatori fascisti scesi in piazza con mazze da baseball tricolori e catene. E nessuno si è peritato di dare una ripassata ai loro mandanti morali, quegli stessi parlamentari che hanno cercato impudentemente di far passare gli aggressori per aggrediti.
Al di là di tutto ciò é l'attuale calma piatta che preoccupa. Sul sito di Uniriot si parla di "risacca", ma la risacca dura un attimo, quando l'onda si infrange sulla riva, poi torna indietro per seguire il proprio corso. Il sospetto che l'intero movimento rischi una fine abbastanza ingloriosa si fa ogni giorno più concreto, anche perchè di compattare le componenti sociali non se ne parla proprio, di campagne informative rivolte a coloro che rigettano il Minculpop costituito da RAI e Madiaset manco a parlarne e così gli studenti si ritroveranno a dover ricominciare praticamente da zero rispetto ai cittadini ed al mondo del lavoro. Ed ancora "apolitici", tanto per non mettere fine al peggio. Chissà se qualcuno si sveglierà e comincerà a dire che la soluzione è andare oltre l'Onda, iniziare a collegarsi in maniera decisa con il mondo del lavoro, della cultura (anch'esso sotto assedio di questo governo che sull'ignoranza crassa italiota ha costruito il suo consenso), dei movimenti e dell'antagonismo per poi cominciare le prime rese dei conti con l'esecutivo parafascista al governo.
Al momento l'impressione è quindi sconfortante: che l'Onda sia composta per la stragrande maggioranza da cervellini troppo asfittici per pensare una lotta di più ampia portata, senza la quale l'Onda stessa è destinata a scomparire senza lasciare traccia? Che l'unica vera ragione del movimento fosse una puerile paura personalizzata riguardo il proprio futuro (in senso personale) battendosene altamente le palle del resto della società?
Che sia questa la vera natura anomala dell'Onda?
Ogni notizia a sostegno di una smentita riguardo questi sospetti sarà accolta con esultanza da parte mia e di molti altri, tra cui i miei concittadini di Senza Soste, che guarda caso avevano già lanciato un segnale d'allarme in questo articolo:

Mentre l'Onda dorme il governo in difficoltà sul decreto Gelmini

Qui, dal mondo del lavoro, continuiamo ad aspettare buone notizie.

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