sabato 31 gennaio 2009

PER LA PRECISIONE

Devo ribadire qui tutta la mia stima per i ragazzi di Senza Soste: a prescindere dal fatto che politicamente siamo piuttosto diversi, hanno il dono di rendere chiaro quello che non lo sarebbe per un semplice cittadino alle prese con le angustie ed i problemi di tutti i giorni: lavorare, famiglia (chi ce l'ha), vita sociale, pulsioni sessuali, debiti & crediti ecc. ecc., cosa che spesso o quasi sempre non riesce a nobili testate come "Il Manifesto", giornale che neanche nei bar gestiti da comunisti vecchio stampo viene lasciato sui tavoli affinchè il popolo ne tragga insegnamento tanto è illeggibile.
Un ottimo articolo è quello pubblicato oggi nella versione in rete, articolo che prende spunto da una mozione presentata in consiglio comunale da un personaggio appartenente alla schiera pidiellina, ma che da qualche anno si sbraccia in ogni maniera per attirare su di sè le grazie della peggiore umanità: ebreo e revisionista, a fianco di Ferrara nella crociata antiabortista, antiarabo più fallace della Fallaci, presenzialista ossequiato dalla impresentabile stampa locale, il tipico esemplare di seminatore di odio ed intolleranza a dimensione locale, e per questo più patetico che pericoloso, naturalmente ben coperto economicamente e ben appoggiato da figuri suoi simili pronti a formare la solita congrega di compagnucci della parrocchietta coi quali spartirsi potere e favori nel malaugurato caso che la città rincoglionisca del tutto e gli affidi una carica. Uno a cui spero di avere l'occasione di sputare in faccia quanto prima, da cittadino democratico, per il solo gusto di trasmettergli lo schifo che mi fanno i mestatori ed i cialtroni che impestano oltre il sopportabile la vita politica locale, già abbastanza piena di personaggi mediamente mediocri quando non squallidi. L'articolo è questo:

SENZA SOSTE QUOTIDIANO ANTISEMITA

E invito anche i non livornesi a leggerlo attentamente; il consigliere Alessandro Trotta citato nell'articolo é l'ultima persona al mondo che vedrei urlare improperi davanti ad un negozio dal proprietario ebreo, anzi è l'ultima persona al mondo che mi figurererei di veder urlare qualsiasi cosa. Ma a questo siamo arrivati: una stampa infame e compiacente anche coi potenti da condominio fa da megafono a simili liquami con il neanche tanto velato intento di togliere alle parole, ai termini, ai significati, la loro stessa essenza.
Grazie al mio lavoro (e non al mio attivismo politico che date le mie posizioni non ha nessun riferimento) conosco di persona sia le persone in causa che le redazioni dei giornali locali, e posso assicurare che si sta giocando veramente sporco sulla pelle non solo degli antagonisti ma sia su quella dei cittadini livornesi che su quella di coloro che quotidianamente vivono l'orrore del conflitto, oltre a quella di coloro che hanno vissuto quegli stessi orrori in passato.
Non potrei esprimermi più duramente su questa gente se non auspicandomi che tutto ciò gli si ritorca contro così come la legge causale descritta nei testi buddisti Mahayana prevede.

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