venerdì 16 gennaio 2009

L'ATEOBUS


In Italia ci ha pensato l'UAAR. Pubblicità sugli autobus con un messaggio semplice e chiaro: "La cattiva notizia é che Dio non esiste, quella buona é che non ne hai bisogno". Ovviamente apriti cielo. Dai pianti dell'UDC alla minaccia di obiezione di coscienza di un sindacatello di categoria, alle piccate considerazioni di porporati, la tribù cattolicanon ha fatto mancare il suo solito campionario di strepiti. Eppure trattasi di un'opinione: espressa sotto forma pubblicitaria, ma pur sempre un'opinione, mentre sulle campagne televisive della CEI sull'8 per mille alla Chiesa Cattolica ci può essere qualche ragionevole dubbio sull'effettivo uso di questi (nostri) soldi da parte della tesoreria d'oltretevere. Ma nonostante le patetiche alzate di scudi dell'UDC, un partito che se rappresentasse davvero i cattolici sarebbe una degna ragione per deportare tutti i preti, vescovi e cardinali, Papa compreso, a costruire ferrovie sulla tratta siberiana, nonostante addirittura qualche "intellettuale" abbia smosso il culo per stigmatizzare la cosa, é interessante notare le reazioni della tribù cattolica la quale non riesce a concepire una mossa mediatica ad ampio respiro che contraddica la loro visione delle cose. E questo é un dato costante quando si parla di religione che si mescola alla vita sociale e vuole dirigere la pubblica opinione.
Quando parliamo di questa gente ricordiamoci sempre che per quanto si riempiano la bocca periodicamente della parola "dialogo" é proprio il dialogo ciò che costoro sono impossibilitati ad accettare, perchè chi si basa su una verità "rivelata" (da chi? da un manipolo di invasati che parlava a dei pastori di 2500 anni fa? Annamo bene.....) non ha le coordinate mentali per comprendere qualsiasi cosa possa mettere in discussione ciò che è stato rivelato.

(aggiornamento del 18/1)
E come volevasi dimostrare la società concessionaria per la pubblicità sugli autobus genovesi non ha concesso all'UAAR lo spazio per quanto era in suo diritto comunicare. Ovviamente il cardinal Bagnasco non ha perso l'occasione per tirare la consueta cazzata definendo la campagna UAAR "Una ferita per la sensibilità religiosa di molti cittadini, non solo cattolici", come se il diritto ad esprimere un'opinione come quella della non- esistenza di Dio sia di per sè un'offesa; eppure della sensibilità di chi non crede nessuno si preoccupa, anzi il bombardamento (non solo mediatico) che le religioni si preoccupano di effettuare quotidianamente senza preoccuparsi di quanto sia gradito continua imperterrito su qualsiasi mezzo d'informazione. Eppure, per quanto riguarda i cattolici, le offerte ed i contributi dell'8 per mille sono in costante calo, le vocazioni ormai riguardano numeri che raramente raggiungono la doppia cifra e l'insofferenza verso la Chiesa Cattolica è in continuo aumento. E non contenti di ciò gli affabulatori in tonaca non ci risparmiano l'ennesimo squallido spettacolo nel quale sono maestri: quello dell'intolleranza.
A parte la discesa in campo, sempre a proposito degli ateobus, sul quotidiano "Il cittadino", Bagnasco si dichiara soddisfatto dello spostamento del gay pride, pratica assai nota ai vertici della Chiesa quando si parla dei loro dipendenti col vizio di molestare sessualmente adolescenti e ragazzi, mentre l'Arcivescovo di Torino si assicura che oltre alle moschee non vengano costruiti minareti adducendo la scusa del piano regolatore prima e della "maggioranza di cattolici battezzati" poi. Non riesco a pensare a nessuna altra congrega altrettanto incompatibile con il concetto di Pace Universale, ma non solo; seminatori d'odio di questa fatta meritano ogni disprezzo e nessuna legittimazione da parte di chi vorrebbe vedere un mondo libero dai conflitti e dalle guerre. Perchè sia chiaro, i Ratzinger, i Bagnasco, gli Arcivescovi di Torino ed i loro amichetti delle piaghe che affliggono l'umanità sono da annoverare tra i primi responsabili.

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