lunedì 5 gennaio 2009

TERRORISTI E TROGLODITI


Vorrei intanto segnalare questi articoli apparsi sul blog Achtung Banditen!

Se Hamas non esistesse

di Jennifer Lowenstein tradotto da Gianluca Bifolchi

Gaza-Fallujah

post pubblicato a nome lookingbackward

un post pubblicato da Giornalismo Partecipativo dal Prof. Gennaro Carotenuto:

Gaza

che ha provocato reazioni piuttosto risentite, alle quali l'autore ha risposto con quest'altro articolo:

Il sesso di Hamas

al quale è seguita questa replica, sempre su Achtung banditen!

Trogloditi!

Il primo raffronto che mi viene in mente, al di là di posizioni ed idee, è in quale stato penoso e che ormai credo sarà per lungo tempo irreversibile, sia l'informazione istituzionale in Italia.
Guardare i servizi del TG1 dopo essersi fatti un giro in rete anche partendo dal punto di vista di uno come me che si informa dopo 8 ore di lavoro e altre menate e che si scopre comunque ogni giorno più ignorante resta comunque un insulto a quella poca intelligenza che ho avuto la fortuna di poter coltivare; ovviamente questo non da ora. L'articolo linkato per primo, quello di Jennifer Lowenstein, mi trova sostanzialmente d'accordo in ogni sua espressione perchè la stampa occidentale difetta, per comodo o per volontà, di quella che gli israeliani e gli ebrei hanno capito essere il loro più inattaccabile punto di forza: la memoria.
Memoria che nei confronti di quanto riguarda il popolo palestinese non esiste. Per questo trovo assai tirati per i capelli i riferimenti ad Hamas da parte del Prof. Carotenuto, che pure ha la mia stima fin da quando ho avuto modo di scoprire il suo lavoro; potrei dire anch'io che non amo e non condivido ciò che Hamas promuove eticamente o politicamente, sta di fatto che dopo 60 anni di lotte, di soprusi, di massacri, di orecchie sorde del consesso internazionale, di protezioni ai massimi livelli e di pagine come Sabra e Chatila, tanto per dirne una, potrei anche pensare che sia una fortuna dover trattare con Hamas e che la disperazione del popolo palestinese avrebbe potuto partorire mostri di ben altra feroce natura. Israele non ha mai avuto bisogno di spauracchi come Hamas per far sentire il suo tallone sulla testa del popolo palestinese, visto che ha sempre mostrato di trattare le risoluzioni delle Nazioni Unite più o meno come carta igienica. C'è da capire se e come Hamas possa essere la migliore soluzione per i palestinesi e questo, mi si perdoni, probabilmente i palestinesi possono saperlo meglio di noi che al massimo possiamo concederci di scoreggiare dentro una sinagoga.
Un altra cosa: mi farebbe piacere se un punto fosse chiaro: una lobby ebraica esiste, ed è fortissima. E a me non piace neanche un pò.
Questo articolo preso dal blog di Mazzetta

Il vero volto di Israele

è un seppur piccolo spaccato di come in occidente le forze in campo siano mediaticamente fuori da ogni possibile equilibrio. Non mi sento in alcun modo di sostenere o solidarizzare con gente che siede in Parlamento come Fiamma Nierenstein, una elargitrice di odio a 360° ed un'ennesima buona ragione per vergognarmi del mio Parlamento, e che rappresenta non gli interessi degli italiani ma esclusivamente quelli della sua cricca. Non sento nessuna voglia di esprimere vicinanza a chi tenta di giustificare la mattanza in atto ricorrendo a trucchi mediatici da terzo mondo come fa la nostra informazione, evidentemente ben imbeccata e ben foraggiata da personaggi come Maurizio Gasparri, che sul conflitto in corso ha detto cose indegne di un essere umano e che meriterebbe di essere paracadutato nel pieno centro di Gaza con indosso solo le mutande. Ovviamente il grosso del lavoro spetta alle nostre diplomazie, adesso.
Israele ha diritto ad avere un suo Stato e di poter vivere in sicurezza; la Palestina ha pure essa diritto ad un suo Stato riconosciuto e di poter vivere senza che la costante minaccia di un'invasione comprometta la vita dei propri cittadini; sono 61 anni che non viene trovata una soluzione, ma il tempo è galantuomo e quando si parla di terrorismo ormai chi ha veramente voglia di capire difficilmente volge l'occhio soltanto verso i palestinesi.
E forse la cattiva coscienza dell'occidente nei confronti della shoah è un'altra fonte di veleno su questo conflitto che inquinerà lo scenario chissà per quanto tempo, tuttavia per quanto mi riguarda non temo assolutamente accuse di antisemitismo o stronzate simili quando affermo che Israele sta perpetrando una corsa all'odio che rischia di toccarci tutti molto più da vicino di quanto possiamo sperare. Leggo che molti israeliani, soprattutto giovani, stanno muovendosi attivamente contro questo massacro, leggo che qualcosa negli equilibri diplomatici si muove attraverso percorsi nuovi, o sta tentando di farlo. Magari ci crederò, prima o poi.

E pensare che qualcuno è andato a massacrare decine di migliaia di iracheni e processato e condannato a morte Saddam Hussein per molto, ma molto meno.

Nessun commento: