Non sono gli spartani di Leonida alle Termopili ma i criminali che, secondo il Sindaco di Roma Alemanno, tengono in ostaggio nientepopodimeno che la Sapienza, datosi che ci si permette di invitare l'ex-brigatista Morucci e non si permette di parlare al Papa.
E' noto a tutti gli italiani il pervicace embargo mediatico nei confronti di Benedetto XVI e amici suoi, e sono altrettanto note le polemiche seguite all'invito del Papa alla Sapienza, non è noto a molti invece il reale accadimento dei fatti, cosa comprensibile visto l'ormai ineluttabile impossibilità del circo mediatico italiota nel porgere una notizia attenendosi ai fatti.
Giova quindi ricordare che NESSUNO ha impedito al Papa di parlare alla Sapienza ma che una parte di docenti e studenti hanno manifestato contrarietà alla visita di un capo spirituale nonchè influentissimo dettatore di linee politiche ai pupazzetti che siedono profumatamente pagati da noi a Montecitorio, che in ogni sua esternazione dimostra puntualmente il suo disprezzo per il lavoro di coloro che tentano di spiegare e spiegarsi i molteplici meccanismi che regolano le nostre esistenze; posizione plausibile e da parte mia condivisa appieno proprio per le posizioni espresse dal Vaticano nei confronti della scienza e della conoscenza, visto che i tomi in questione ancora sembrano molto irritati per il fatto che Adamo si mangiò quella stramaledetta mela dall'albero del bene e del male, ed ancora più irritati dal fatto che gli effetti di quel pasto parco ma di molta sostanza abbia avuto effetti perlopiù benefici sull'umanità.
Sta di fatto che di fronte alla contestazione ed agli appunti di gente stanca di sentirsi propinare il Verbo dell'Umile Vignaiuolo non appena ci si azzarda ad accendere la TV o aprire una pagina di giornale e che avrebbe fatto volentieri a meno di sentire le stesse cazzate nel luogo dove studiano e si preparano alla propria missione antitetica ed aborrita dal potente politico in tonaca, l'Ufficio P.R. Vaticano decise che non era il caso di esporre Ratzinger ad un confronto ed una contestazione con gente che quando espone argomenti lo fa su di una base razionale e spiegabilissima.
Diverso è il discorso per Morucci.
Le BR sono state un passaggio che ha segnato un periodo topico della nostra storia; un periodo in cui lo scontro con lo Stato era aperto, uno scontro che ha lasciato segni indelebili nella nostra società, nel bene e nel male, nell'immaginario e nell'evoluzione personale di chi quei tempi li ha vissuti anche da lontano o da fuori. Ma al tempo, ed in misura ancor maggiore ora, la voce di chi aveva deciso di aprire un conflitto radicale con lo Stato è sempre rimasto sepolto sotto frasi come "deliranti comunicati" ma sfido chiunque di coloro vissuti esclusivamente delle forme di informazione istituzionale a sapere che cazzo volessero le BR.
Ammazzavano gente.
Precisamente come fa lo Stato con le sue stragi impunite, precisamente come fanno gli imprenditori che lesinano sulla sicurezza di chi lavora o immettono veleni letali nell'aria, precisamente come fanno tutti i poteri.
Quindi magari se ne vorrebbe sapere di più; proprio perchè quando lo scontro con lo Stato diventa radicale ci sono delle ragioni a monte che può essere molto scomodo spiegare e che sarebbe bene invece capire a fondo perchè quando si vuole combattere per cambiare cose che si percepiscono come ingiustizie intollerabili il percorso seguito dalle Brigate Rosse va studiato e discusso senza reticenze in modo da riuscire ad evitare ogni degenerazione armata in un tipo di conflitto che oltre ad essere impari attualmente è completamente anacronistico. Non avevo simpatia per le BR ai tempi e meno che mai ora, ma riconosco che l'impatto storico della lotta armata in Italia dato dall'organizzazione armata di Curcio e c. è un termine di paragone assolutamente imprescindibile per chiunque voglia studiare la fenomenologia della reazione e della lotta nel nostro paese, ancor più a livello teorico più che pratico, visto che la fine delle BR fu provocata da scelte sempre più autoreferenziali; poco male, avrei probabilmente imbracciato veramente le armi per combatterli se i brigatisti avessero preso il potere, ma questo non nega il fatto che il confronto su quel periodo non va ancora chiuso; tuttavia un nutrito gruppo di studenti e docenti, d'altra idea da coloro che hanno contestato la paventata visita del Papa, hanno protestato sulla natura di quell'incontro e che prontamente questo è stato poi revocato; ovviamente i contestatori della visita di Morucci non rientrano tra i 300 criminali da cui ci si deve liberare, ma leggendo
l'articolo si può notare la vomitevole vocazione al ruolo di lacchè del Rettore della Sapienza e l'ennesima conferma che se di qualcuno ci si deve veramente liberare questi sono i politicanti come Alemanno. Per amor della Sapienza.
Intanto il 9 gennaio il governo porrà la fiducia sul decreto Gelmini sull'Università; vediamo magari se l'Onda è ancora tale o siamo già alla risacca.
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