venerdì 27 febbraio 2009
IMBARAZZO
C'è ancora qualche buontempone che si ostina a chiamare "gaffe" le cazzate con cui Berlusconi allieta le cronache un giorno sì e l'altro, ma sì facciamo pure.
L'ultima ad oggi 27 febbraio 2009 alle ore 12,50 è stata quella compiuta con il Presidente Sarkozy che potete leggere riportata qui.
Eppure anche il più appecoronato dei giornalisti ormai dovrebbe aver capito che quelle di Berlusconi non sono gaffe. L'uomo è quello, inutile cercare giri di parole o sofismi vari: abbiamo per Presidente del Consiglio un cafone. Punto. E da cafone si comporta, naturalmente, perchè il suo quoziente intellettivo non va più in là di quello che ha, inutile inventarsi altre ragioni.
Ma questo sarebbe un problema limitato.
Il problema è rappresentato da coloro che per tre volte lo hanno mandato a dirigere questa democrazia, della quale il succitato cafone ha fatto quello che normalmente ogni cafone fa: ne ha rovinato quel poco che era rimasto.
Questo hanno voluto gli italioti che lo hanno puntualmente votato.
Credo sia il caso di smettere di scandalizzarsi per la cafonaggine di quest'uomo, impossibilitato ad essere una persona civile, e cominciamo a porci domande più serie sui suoi elettori.
Semprechè poi non ci scandalizziamo delle risposte che vengono fuori.
ERANO COMPLIMENTI
Insomma, pare che questa fantomatica associazione chiamata "Verità e vita" abbia presentato un esposto secondo il quale Eluana Englaro sarebbe vittima di omicidio e che ora Beppino Englaro sia indagato.
Si capisce che i cattolici l'abbiano presa male. In un momento in cui sull'onda di questo pseudofascismo imperante qualsiasi feccia cattonazista ha voce su tutte le prime pagine erano convinti di poter imporre le proprie bislacche teorie a tutta una nazione e l'aver fatto un buco nell'acqua li ha irritati non poco.
Come tantissimi altri che hanno potuto esprimere in rete la propria opinione non ho mancato di chiamarli sciacalli, più altre serie di epiteti che, sull'onda dell'emozione di quei giorni, potevano essere interpretati come offensivi. Macchè. Erano complimenti.
Gli sciacalli agiscono secondo natura e non possono essere tacciati di alcunchè se non essere coerenti con la propria natura, quindi credo sia il caso di scusarsi con la categoria degli sciacalli e promettere di non accostare più il nome di quello che è un semplice animale che risponde ai propri istinti ad un'altra categoria che, francamente, trovo inutile anche solo cercare di definire.
Lasciamo perdere la posizione del principale partito di opposizione (si dice che ci sia, nessun sa dove) e dei pestilenziali teodem convinti e all'amatriciana (vedi Rutelli), la deriva di questa nazione passa anche dall'uso di queste associazioni di solenni, obbrobriosi fanatici che, se ancora sussistesse qualche dubbio, sono una categoria di gente con la quale l'unica soluzione di dialogo è quella di rimandarli nelle catacombe e farceli uscire solo per essere buttati nell'arena davanti ad un consistente gruppetto di leoni affamati.
E per gente di quella specie siamo ancora ai complimenti.
martedì 24 febbraio 2009
POST-SANREMO
Non sono rimasto di servizio e me ne sono andato senza vedere il concerto, sono tornato a casa e sul lettore cd in macchina avevo una compilation italiana fatta da me medesimo ed ho riascoltato un cantautore ora svanito ed evaporato, gentile e maligno, che aveva partecipato a Sanremo anni ed anni fa ed il cui nome è Enzo Carella.
Il pezzo che usciva dalle casse dello stereo della mia macchina si chiama "Malamore", ed è un pezzo bellissimo, che potrebbe essere sanremese o rivoluzionario ora, a 30 anni dalla sua uscita.
Su Youtube c'è, anche se non è riproducibile, però l'ho recuperato lo stesso.
Mi ha fatto stare decisamente meglio.
lunedì 23 febbraio 2009
HO VISTO SANREMO
In varia e versatile compagnia ho visto Sanremo. Ne abbiamo voluto testare la tenuta nazionalpopolare, la congiunzione corporea col teatrino politico in atto, il clima in cui la canzone italiana va a parare, tra un "Amici", un "X-factor" e i bilioni di karaoke sparsi per la penisola.
Prima del festival un sentito omaggio al Mino Nazionale perchè chi non vuole bene a Mino Reitano non vuole bene alla mamma e non vuol bene all'Italia, a Garibaldi e alla morosa e pertanto deve andare affanculo e senza calzini di ricambio; omaggio che consisteva in un cortometraggio montato dal padrone di casa con le sue immagini più belle, compreso l'imbarazzante periodo post-espressionista, quello dei "vinceròòòòò" e dei do di petto in ghigna a Lionel Richie.
Dopodichè è iniziato il Festival e io ero già al secondo fiasco: Bonolis è un fragoroso figlio di puttana, ha sorpassato a destra la vecchia guardia dei presentatori di scuola Bongiorno-Baudiana e praticamente è PARTE dello show; purtroppo non ci sono più i Terzoli & Vaime o i Castellacci & Pingitore; resiste ancora l'eterno Gaetano Castelli (ed i suoi aiuto-scenografi) che quest'anno ha progettato una scena molto europea e molto glam rispetto alle ultime edizioni. Non sto a scendere in particolari ma a me è piaciuta, parlando da umile generico.
Non ho visto Benigni, nè l'ho ancora riguardato in rete, quindi mi astengo dal dire alcunchè in proposito; ad ogni modo ci siamo tutti (eravamo una ventina della più varia umanità) muniti di scheda prestampata con caselle di voto per ognuno riguardanti: musica, testo, presenza scenica, interpretazione, arrangiamento ed un'indice di "sanremità": a questo si riducono dei quarantacinquenni con fidanzate e/o mogli, gli anni passano e un certo disincanto ti aggredisce facendoti fare cose che solo il disincanto può farti fare, ma questo lo capiamo io, qualche milione di ultraquarantenni e pochi altri.
Sarò breve: poche cose salvabili, molta voglia di parlare a sproposito, la destra che cerca di identificare un suo modello culturale, la sinistra che è ancora ostaggio dei comici, Patty Pravo che invecchia, la bimba che ha vinto la sezione ggiovani ci fà più di quel che dovrebbe, e poi: Pupo&c. con Youssou N'Dour al seguito erano uno spot per la Lega,Povia è un cretino ed è l'unico commento che merita, Alexia sicuramente ha un sito con coniglietti e paperelle, c'è il neomelodico napoletano alla nazionalpopolare sanremese che è più indigesto delle romanze di Pino Mauro, c'è Renga che prima o poi me lo ritrovo a cimentarsi con l'Iris di Mascagni, Fausto Leali senza un perchè e Al Bano che trova il suo perchè nel suo provocare istintivamente la pulsione di arronzargli un cavolo marcio nel viso al primo acuto (praticamente dall'attacco, poi è stato un crescendo rossiniano terminato stranamente flebile & flaccido, la Lecciso l'ha acciso?). Non so che dire, il bimbo che ha vinto era lo sponsor Mediaset con tanto di madrino al seguito, ma la canzone, come tutte quelle uscite dai reality a tema, puzza di plastica bruciata con tanto di esalazioni di diossina. Annie Lennox m'è apparsa appesantita nel suo proporsi, Laurenti l'hanno fatto cantare, ma d'altra parte se canta Tricarico il figurone è assicurato anche per le Shaggs, se ci fossero.
Non ho sentito la Bella Canzone Italiana che Tutti Unisce, ho sentito solo una gran voglia di luccicare e incassare; posso salvare Renga perchè ci ha provato, ma la canzone è fondamentalmente una palla. Masini è credibile nelle invettive quanto Veltroni, anche se mi dicono sia della sponda politica opposta. Nessun omaggio alla Canzone Italiana. Nessun talento su cui sperare e nessun orizzonte per quello che diventerà un altro spottone Mediaset affossando definitivamente una tradizione che non è morta di vecchiaia ma è stata uccisa dal vuoto emozionale in cui un signore padrone di tre televisioni ha trascinato mezza Italia.
domenica 22 febbraio 2009
OMAGGIO AL CORAGGIO
CITTADINI (SIAMO CIRCONDATI......)
SIAMO CIRCONDATI, RASSEGNATEVI E USCITE CON LE MANI SULLA TESTA
Il consiglio è di leggerlo quando sentite che la vostra carica di rabbia e ribellione verso quello che vi circonda va affievolendosi: non è un'incitazione alla rivolta, ma un'amara presa d'atto di quanto si vede ormai dappertutto, senza che abbiamo ancora il coraggio di esserne consapevoli 24 ore al giorno.
Aggiungerei, come consigliato da uno dei commentatori del post, questa vecchia canzone di un cantautore da me non troppo amato, ma del quale ho sempre comunque avuto rispetto:
A MEZZANOTTE VAAAAAAAA......
Aspetto di vedere all'opera le ronde, davvero.
Lasciamo perdere l'ennesima figura ignobile fatta dal Vaticano che prima parla di "morte dello Stato di diritto" per poi smentirsi il giorno dopo dichiarando "apprezzamento per le scelte del governo".
Vediamo solo per quanto tempo ancora manterremo sul groppone questa banda di segaioli.
Al momento sembra che ci ritroveremo a camminare tra ex-Carabinieri, ex-poliziotti, ex-buttafuori e baldanzosi cittadini con l'hobby dell'ordine.
Spero vivamente che la cosa non si trasformi in un altra noia per quelli che semplicemente escono per divertirsi, cioè quella enorme, stragrande, straripante maggioranza che usa uscire la sera per svagarsi dopo una settimana di lavoro; sembra un argomento pretestuoso ma sento che questo è l'argomento correlato più spinoso. D'altra parte l'imprinting della destra è questo: qualcuno che controlli e faccia la spia: è nel loro DNA, non possono invertarsene un altro così, in quattro e quattr'otto.
Per quanto riguarda il contesto ed il pretesto per cui sono state create basta risentirci tra un anno e guardare insieme i dati relativi ai reati della microcriminalità e riparlarne; sempre che il governo ridens li renda noti, sempre che siano rimasti occhi per vedere.
Quello che ad oggi è evidente e che nessuno, neanche il berlusconiano più convinto può negare a costo di rovinare nel ridicolo (e quindi la negherà sicuramente), è che la politica della sicurezza di questa destra è una politica da falliti che sta ottenendo risultati raccapriccianti e che sta semplicemente dando spago alla parte peggiore del paese, quella cavalcata da quel coacervo di ominidi chiamato Lega.
Un partito sul quale si è scritto di tutto ma mai abbastanza. Che è xenofobo, razzista, ipocrita e schiavista, ad esempio. Sì, schiavista perchè gli extracomunitari vanno bene solo se lavorano (e sottocosto, salvo poi lamentarsi che rubano il lavoro agli italiani) ma mettendo bene in chiaro che i padroni di casa parlano italiano (e qui ci sarebbe da eccepire un bel pò); aggiungerei anche qualche altro termine adeguato per gente come Borghezio e Gentilini, gente al quale andrebbe revocata la cittadinanza italiana e che se vogliono farsi il loro staterello armino pure il loro esercito, seguendo le indicazioni del loro capo Bossi, giusto per avere la soddisfazione di vederli finalmente chiusi in gabbia dentro qualche zoo.
Intanto, sotto l'illuminata guida di Roberto Maroni continuano ininterrottamente gli sbarchi di clandestini mentre la situazione dei Centri di identificazione ed espulsione è, ad esser buoni, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, come a Lampedusa dove si è avuto un primo assaggio.
Gli stupri continuano tranquillamente tra le mura domestiche e fuori, compiuti da italiani e non con la sola differenza che in caso di stupro compiuto da ragazzini italiani saltano fuori i teorici della ragazzata, genitori compresi.
Ecco, qui si entra in un campo minato. Perchè quando si sentono genitori giustificare le efferatezze dei propri pargoli anche davanti ad una ragazzina stuprata si capisce quanto l'istituzione famiglia stia diventando più marcia della politica, si capisce quanto marci siano quegli italiani pronti a scendere per strada a linciare delle (sempre e comunque) bestie venute dall'estero mentre continua a coccolarsi le bestie di casa nostra.
E contro questa merda non c'è decreto sicurezza o ronda che tenga.
giovedì 19 febbraio 2009
CABARET ITALIA
Inizia lo spettacolo.
Entra un imbonitore alla Luca Giurato e presenta il primo numero: la solita velina dell'Osservatore Romano, il quale ritiene opportuno informarci della bassa qualità culturale del Festival di Sanremo.
Risate.
Si sa che per questa gente i valori culturali consistono nello sciacallare su povere ragazze in coma o violentare ragazzini protetti dal Sacro Soglio, male che vada si cambia parrocchia e si cambiano ragazzini; oppure insidiare le libertà personali di gente che per propria sfortuna non crede che un Dio fittizio sia l'elargitore della vita di cui siamo tenutari. Altro che canzonette.
Secondo numero: il leader politico e Presidente del Consiglio di un grande paese industrializzato, per distanziarsi dai metodi di una feroce dittatura molto amica del suo mentore Licio Gelli e ben supportata da un potente prelato vaticano chiamato Pio Laghi se ne esce con una battuta del cazzo sui dissidenti politici che venivano scaricati in mare provocando la ovvia reazione dell'ambasciatore di quel paese, che chiaramente non si è affatto divertito a differenza dell'adorante popolo delle libertà che ascoltando la cretinata del pagliaccio di Arcore si sono profusi in matte risate.
Risate, anche per noi.
A nessuno con un quoziente intellettivo superiore a 2 verrebbe mai il sospetto che dalla bocca di Berlusconi esca qualcosa di intelligente e degno di un normale homo sapiens-sapiens e meno che mai si aspetterebbe una manifestazione di sensibilità degna di esseri umani da parte dei suoi adoratori.
Terzo numero: in un contesto di totale sfacelo morale del paese ben rappresentato dai rappresentanti della maggioranza parlamentare si apre la corsa alla successione di Walter Veltroni, leader appena dimissionario del principale partito di opposizione (e chi non ci crede il prossimo 25 dicembre non riceverà la visita di Babbo Natale). Si dice Franceschini, si dice Bersani, qualcuno azzarda Cofferati, Letta vuole l'accordo con l'UDC, Marini agita la manina per dire "Ci sono anch'io", la Bindi ridacchia, la Finocchiaro prenota l'albergo per il congresso chiedendo una specchiera a forma di letto ed un letto a forma di specchiera e D'Alema affila la forchetta.
Risate.
No, ma quali risate.
Sul Vaticano e sui miserabili sproloqui delle tonache possiamo anche permetterci di ridere, su Berlusconi e sulla bassezza etica sua e dei suoi elettori anche.
Perchè non ci si può incazzare cinque volte al giorno, si arriva ad un punto in cui il tutto svela la luce grottesca di questi omuncoli senza senso della vergogna, degni giusto di un cabaret di terz'ordine, di quelli dove quando non si era graditi arrivavano i gatti morti sul palco.
Sulle macerie di un partito chiamato comunista e ridotto al peggior atrio di facce democristiane, con idee democristiane e tattiche democristiane ma senza un'unghia del potere che avevano i democristiani non c'è proprio un cazzo da ridere.
Perchè questi qua si stanno allenando a fare i camerieri di una prossima dittatura, saranno quelli che faranno da sguatteri al Duce Silvio ed ai suoi gerarchi, con la lingua bene in fuori per raccattare due briciole del pasto che i delinquenti ben assisi sui loro scranni lasceranno cadere.
Non hanno ancora capito che la rappresentatività del Parlamento è una truffa, che il paese reale è così lontano, così differente da quello che loro credono, che dopo la cazzata della creazione del PD stanno preparando la seconda mossa sbagliata che più sbagliata non si può: cercare di spostare a destra ciò che rimane di un partito sfaldatosi proprio rincorrendo la destra.
Questo parlamento non ha più nessuna ragione per dichiararsi rappresentante del popolo italiano, è solo un cabaret di quart'ordine.
Vediamo chi se ne accorgerà per primo.
PRETTY THINGS
Non sono passati alla storia tra i monoliti del rock anni '60.
Pazienza.
I Pretty things hanno fatto parte di quella schiera di gruppi che hanno fatto da scranno agli dèi senza condividerne gli onori della Storia. Ma hanno lasciato almeno un disco che, prima o poi, chissà da chi, chissà dove e chissà quando, verrà indicato come capolavoro imprescindibile di quell'epoca e quel disco si chiama "S.F. sorrow", dal quale è tratto il pezzo del video qui sopra.
Se qualcuno avrà modo di riascoltarlo adeguatamente non potrà fare a meno di piazzarlo tra i vari "Revolver", "Aftermath", "Pet sounds" e degni contemporanei, comunque la si pensi.
mercoledì 18 febbraio 2009
FATEVELO DIRE DAL VOSTRO DIO
L'ho riletto.
Ho provato a trattenere lo schifo che questi avvoltoi riescono a procurarmi ogni volta che si pronunciano sulle vite di persone alle quali di loro, del loro Dio, dei loro dogmi, dei loro diktat, non frega assolutamente nulla.
Ho provato a violentare la convinzione maturata in tanti anni di percorso spirituale che con questi signori nessun dialogo è possibile cercando tra le righe un briciolo di umanità, di empatia, di amore.
Niente.
Questi sono pazzi invasati.
Questi sono un pericolo per l'umanità.
Questi non meritano risposte, solo disprezzo ed isolamento.
La carta canta, signor Marco Tarquinio, signor direttore di "Avvenire", signori della Conferenza Episcopale.
E sulla carta c'è stampata la vostra degenerazione mentale, la vostra morbosità nell'appropriarvi di corpi che non sono vostri per poterli martoriare cercando di evocare ancestrali sensi di colpa in chi non si riconosce nei vostri deliri, c'è la vostra ipocrita preoccupazione per un concetto di Vita della quale vi ergete a difensori solo quando i fatti reali minacciano le vostre fandonie.
Se durante la vicenda Englaro i termini "avvoltoi" e "sciacalli" sono stati usati abbondantemente e non a caso, è perchè qualcuno ha fatto carte false pur di meritarselo, riuscendoci splendidamente.
E una volta di più mi ritrovo orgoglioso di non essere cattolico.
Per QUESTO articolo e per tutto ciò che rappresenta.
COLPE NON SUE
" Questo lo saprà solo il Signore. Contano i fatti. E conta la rappresentazione
culturale di una posizione. Noi diciamo che la vita costituisce un bene non disponibile."
(Paola Binetti)
Ecco, caro Veltroni.
Se ora vieni fuori con la solita solfa del pagare colpe non tue ricordati che questo liquame l'hai voluto tu nel partito.
E ora puoi anche continuare a chiederti perchè hai fatto la fine che hai fatto.
PRIGIONIERI DI DELINQUENTI
E sicchè siamo messi così: un tribunale sentenzia che il Presidente del Consiglio ha corrotto un avvocato inglese al fine di fargli fare falsa testimonianza in due processi nei quali era imputato.
Per tutta risposta il leader dell'opposizione (perchè gli italiani vanno informati del fatto che c'è un partito di opposizione) si dimette.
Curiosa coincidenza, vero?
In realtà è l'ultimo regalo che il leader più sprovveduto ed incapace che un partito di opposizione (non prendetevela con me, dicono vada chiamata così) abbia mai avuto ha fatto alla sua controparte, facendo passare in secondo piano la notizia che, per quanto si cerchi di rigirarla, SILVIO BERLUSCONI E' UN DELINQUENTE.
E per quanto mi riguarda mi riservo ogni titolo per dirlo, visto che la mia fedina penale è immacolata, ho sempre lavorato e pagato le tasse e nessun provvedimento giudiziario mi ha mai sfiorato.
Ora, che un branco di decerebrati nonchè delinquenti nonchè moralmente spregevoli individui gli abbiano rinnovato fiducia & devozione in Sardegna a me poco mi tange; al punto in cui siamo il DELINQUENTE a capo del governo può prendere anche il 70% dei voti ed instaurare una Reggenza ad interim, sempre un DELINQUENTE rimane e sempre degni di lui rimangono i suoi elettori; neanche l'ultima uscita riportata da tutte le testate giornalistiche sui desaparecidos argentini mi ha scosso più di tanto: l'uomo è quello, c'è poco da scandalizzarsi: un povero imbecille la cui posizione gli fa credere che l'esibire la sua rivoltante bassezza morale sia un mezzo per conquistarsi la simpatia della vasta tribù di macachi che infesta l'Italia ed alla quale questo essere ignobile ha dato voce.
Sia chiaro che sto parlando pacatamente cercando in tutti i modi di edulcorare i termini, per quanto mi riguarda la rabbia ed il disprezzo hanno da tempo lasciato posto ad un sano realismo, ed è appunto in nome di un ineluttabile sguardo alla realtà delle cose che posso almeno fermarmi e prendere atto semplicemente del fatto che un subumano guida la nazione grazie ad una tribù affatto migliore di lui.
Il problema, quello vero, riguarda coloro che si sono erti fieri e petto in fuori come l'alternativa a questo tentativo di essere umano malriuscito ed alla sua banda di animali a due zampe.
Io non credo sia un caso che Veltroni si sia dimesso lo stesso giorno della sentenza Mills; anzi, credo proprio che il Fato in questo contesto non c'entri assolutamente nulla.
C'entra invece, a mio parere, la volontà di creare il solito pastone di notizie davanti alle quali il cittadino riesce a digerire ogni cosa, dal colpo di Stato al Papa che viene trovato ad accoppiarsi con un alano. E questa è una cosa che i due reggenti dell'attuale sistema bipolare sanno benissimo.
Ora, che uno dei due si sia levato dai coglioni è certamente una notizia di rilievo, che l'altro sia stato finalmente bollato come delinquente idem; ma dobbiamo anche star dietro al rumeno stupratore di Roma beccato qui a qualche centinaio di metri da casa mia, alla ennesima rivolta di Lampedusa, alla crisi, al maltempo, a Sanremo ed a tutte le altre strepitose cazzate con cui ci intrattengono via tubo catodico.
Non c'è tempo di preoccuparsi del fatto che l'Italia è in mano ad una banda di malfattori e che la parte politica incaricata di far loro da contrappeso si stia squagliando sotto il peso della propria insipienza e della propria arroganza.
Rileggendo l'articolo di Paolo Barnard che ho postato ieri penso e ripenso: potrei, anzi, sono fondamentalmente d'accordo con lui sul fatto che ormai le cose sono sapute e risapute e che sia ora di muovere il culo, ma in questo momento, senza un soggetto politico credibile che dia la possibilità di far breccia nelle istituzioni non esiste il rischio che il retaggio politico che ognuno si trascina dietro sia fonte di ulteriori danni?
Gli italiani sono pronti a creare un fronte politicamente nuovo edulcorato dai vecchi meccanismi e soprattutto dal supponente e verboso ed opprimente approccio politico di certo "antisistema"?
Certo che sarebbe il caso almeno di verificarlo, ma la posta in gioco è troppo alta per poterci permettere di fare altre cazzate.
Pensiamoci su, ma alla svelta. Rischiamo di restare prigionieri di una classe politica che può essere d'esempio, ad andar bene, per la folta popolazione che affolla i nostri carceri, di certo non per una popolazione onesta.
INFOBIOTICI
paolobarnard.info
E’ disperante. Siamo tossicodipendenti da informazione. L’urlo che si leva dalle masse degli italiani attivi infodipendenti è sempre il medesimo: informateci, non mollate, ancora dosi, grazie! La risposta degli abili pusher è di inondare il mercato della sostanza.
I Travaglio, Corrias, Ricca, Gomez, Barbacetto, Grillo ecc. di oggi spacciano infodosi massicce ricalcando le orme degli Scalfari, Costa, Ferrieri, Guarino, Ruggeri, Staiano di ieri. Il mercato dell’infodipendenza è inarrestabile, il pubblico consuma informazioni di ogni sorta a rotta di collo, quelle cosiddette ‘libere’ in particolare, attraverso un’immensa rete di Antisistema che serpeggia fra prime serate tv, riviste patinate, librerie, dibattiti, filmati in rete, teatri, blog, libri, manifestazioni, V-day e quant’altro. Ma Silvio Berlusconi è al suo terzo mandato, la Lega detta legge, l’Africa muore o affoga a Lampedusa, l'Italia fa la guerra e la putredine del tessuto civico dei bugiardi, evasori, leccaculo, venduti, servili, raccomandati, ladri, mafiosi, massoni, qualunquisti, sciovinisti, furbetti italiani è la stessa di 20 anni fa. Probabilmente, secondo alcune stime, persino peggio. Sanità, scuola, università, amministrazioni, giustizia, finanza, politica, non-trasparenza e non-modernità sono cementificate nella vita del Paese.
Metafora: un paziente viene ricoverato con un focolaio al polmone, viene messo sotto terapia antibiotica B. Ancora antibiotico B, poi di nuovo antibiotico B, altro antibiotico B, doppia dose di antibiotico B, antibiotico B a infusione continua… alla fine il paziente sviluppa una broncopolmonite fulminante, è in rianimazione. Qualcosa non va in quell’antibiotico, appare ovvio.
L’informazione è la stessa cosa. E’ l’antibiotico che dovrebbe curare la collettività dai suoi mali. La collettività italiana è sotto terapia da 50 anni, da almeno 17 la terapia è intensivalternativa, l’infobiotico è pompato in dosi massicce nei nostri cervelli, a ritmi sconosciuti persino dalla più estrema pratica medica, ma l’ammalato è comatoso, e vacilla sulla soglia della fase terminale. Qualcosa non va in quell’infobiotico, appare ovvio. O no? Ne volete un’altra dose?
Non risulta chiaro a voi tutti che a fronte di una quantità colossale e ossessiva di informazioni, di mezzi per ottenerle, di rapidità nel diffonderle, il progresso dei cittadini nell’usarle per cambiare l’Italia sia rimasto un nano, in regressione persino? Non c’è qualcosa che non va qui signor Travaglio, signor Ricca, signor Vauro, signor Grillo, signora innominabile di Report? O no? O volete somministrare un’altra dose ancora?
Posso riproporre qui, a voi tutti, di piantarla di rincorrere le informazioni? Perché quello che non va lo sappiamo alla nausea, lo sapevano già alla nausea i nostri nonni, ce n’era abbastanza già allora per fare la rivoluzione nelle piazze. Posso riproporre che piuttosto che infodrogarsi dovremmo imparare ad agire? Tutti, non i soliti 0,2%. Cioè pensionare i ‘paladini della controinformazione’ (grazie, siete stati utili, Barnard incluso), e tornare a fare quello che uomini e donne comuni fecero dal ‘700 al ‘900? Cioè cambiare la Storia?
v Oppure ditelo: ne siamo incapaci, troppa fatica, meglio l’infobiotico e rimanere inutili. Fatti da parte Barnard, c’è Annozero stasera.
Paolo Barnard
martedì 17 febbraio 2009
BIPOLARISMO
Il leader della coalizione di maggioranza, Silvio Berlusconi, ha giusto oggi scansato una condanna grazie al provvidenziale lodo Alfano.
La condanna se l'è presa l'avvocato inglese David Mills, l'accusa: aver intascato 600 milioni per dire il falso nei processi All Iberian e per le tangenti alla Guardia di Finanza. I 600 milioni sono targati Fininvest.
Il lodo Alfano prevede l'immunità per le prime quattro cariche dello Stato.
Questi i fatti; il resto è vuoto chiacchericcio destroide che vale quanto una cambiale scaduta, chiacchericcio che non ho inteso quando arrivavano le assoluzioni che lasciavano dietro di sè una puzza nauseabonda, quantunque ci inchinassimo alle decisioni della Corte.
Il leader della coalizione di opposizione (perchè è giusto informare gli italiani che in Parlamento c'è un'opposizione) Walter Veltroni ha oggi rimesso il suo mandato dopo la vera e propria randellata rimediata in Sardegna dal Partito Democratico, il quale dopo aver tentato di mettere ogni bastone possibile tra le ruote del suo candidato Renato Soru, si è ritrovato pesantemente sculacciato dai sardi, i quali evidentemente hanno ceduto al potere affabulatorio del pupazzetto di Arcore. Anche se ciò non depone affatto a favore dei sardi che lo hanno votato, il dato che più dovrebbe far rizzare i capelli riguarda quello dell'astensione dal voto; il 32% circa è andato allegramente nel culo sia a Berlusconi che a Soru e riguardando i risultati dell'astensionismo alle elezioni regionali in Abruzzo direi che se quello degli astensionisti fosse un partito sarebbero cazzi amari per tutti e due gli schieramenti. Il direttivo PD ha naturalmente respinto le dimissioni di Veltroni, datosi che la principale forma di sollazzo e divertimento in quegli ambienti è di fare le scarpe ai propri leader di coalizione con accordi sottobanco, salti della quaglia e manovrine da conclave vaticano.
Non è dato quindi da sapere se la farsa di questo partito-burletta, infarcito di gente che non presenterei neanche ai miei amici pregiudicati, impestato dal morbo teodem e da quel personaggio da cartone animato che è Rutelli, sia arrivata all'epilogo nè se a sinistra qualcuno abbia avuto da questo episodio il Satori, che poi sarebbe semplicemente presentare un progetto credibile per un partito unico della sinistra italiana.
Al momento, quindi, abbiamo un leader di maggioranza fondamentalmente delinquente (e questa potrebbe anche non essere una novità), ed abbiamo un leader dell'opposizione (perchè è giusto che gli italiani sappiano che in Parlamento esiste un'opposizione) che dichiara il proprio fallimento rimettendo il proprio mandato.
Delinquenti Vs. Falliti.
E poi ci lamentiamo che i politici non rappresentano i propri elettori.
Con le astensioni a questi livelli prevedo un futuro radioso.
lunedì 16 febbraio 2009
SULLA MIA VITA DECIDO IO
La legge proposta dalla destra in materia di testamento biologico è nient'altro che un pompino al Vaticano.
Purtroppo per i rappresentanti della minoranza rumorosa che pretendono di governare il paese e non essendo cattolico, non ho alcuna intenzione nel malaugurato caso dovessi trovarmi nelle condizioni di non poter più fruire delle minime condizioni che mi permettono di considerarmi un uomo vivo (sentire, vedere, avere emozioni) che qualcuno si arroghi il diritto di prolungare arbitrariamente la mia permanenza su questa terra.
Quindi, pur continuando a godere dei pompini che fanno puntualmente al Vaticano, si rassegnino i signori governanti. Non obbedirò e se sarà il caso andrò in stato di latenza fondendomi con l'energia universale quando deciderò io.
Posso considerare legittimo un governo che antepone gli interessi di una setta religiosa marcia ed antidemocratica come quella cattolica al posto delle legittime aspirazioni di cittadini con convinzioni differenti, aspettative differenti e sentimenti differenti riguardo i meccanismi della vita rispetto ai bacherozzi in abito talare?
No, non lo considero legittimo. Anzi.
Venendo meno ai più elementari principi di rispetto dell'individuo, gli stessi principi che secondo loro ci differenziavano dall'impero del male comunista, per quanto mi riguarda hanno perso ogni autorevolezza ed ogni autorità presso ogni persona che abbia tra i suoi valori quelli della libertà e della convivenza civile.
Capita.
BARBARISM BEGINS AT HOME
Niente paura, nessuna apologia degli Smiths, nè un post sulle violenze familiari.
La casa comunque è la nostra e la barbarie, l'ennesima dose ce la portiamo noi ogni giorno sotto forma di rotoli di carta stampata.
Sono i quotidiani locali, i gazzettini del popolo, quelli che si leggono per sapere meglio di noi, di coloro che ci stanno più vicini, di cosa ci succede magari a pochi metri di distanza, come e cosa fa chi amministra la nostra città e cosa dovrebbe aspettarci nel futuro più prossimo.
Non voglio essere più duro del necessario con i giornali locali della mia città solo perchè non ho paragoni sufficienti con quelli delle altre; conosco abbastanza bene "Il Messaggero" ed "Il Tempo" di Roma, ma non abbastanza le testate locali del resto della penisola.
Quindi mi baserò su quanto vedo qui, a Livorno, dove i quotidiani locali sono tre ma dove l'informazione, quella vera, viene fatta esclusivamente da un periodico di area antagonista mentre la stampa istituzionale ed istituzionalizzata fa unicamente da megafono a gruppi di potere o potentati in procinto di reclamare la grossa e per niente grassa fetta di potere che una città come Livorno può offrire.
Il linguaggio?
Uguale, pericolosamente uguale, tendenziosamente uguale, vergognosamente uguale a quello del Linguaggio Unico Televisivo. Le locandine diffondono senso di insicurezza ed allarme, le cronache si preoccupano di accendere i riflettori su disgrazie di disgraziati cercando sempre e comunque l'appiglio giusto per gridare al mostro, gli "uomini" e gli "extracomunitari" se non quando i "clandestini" sono doverosamente e puntualmente differenziati, il ricorso neanche subliminale alle parole d'ordine dei media è sistematico e puntuale; la criminalizzazione delle aree politiche non omologate è subdola ed insinuante se si tratta di confronto, sistematica sempre e comunque nel merito.
E l'effetto-bar è garantito, l'invettiva ad alta voce contro i nemici di turno indicati dalla gazzetta altrettanto; invettiva che entra nel linguaggio collettivo contagiando con il virus dell'ignoranza il cittadino che si ritrova quasi inconsapevolmente a far da cassa di risonanza al linguaggio proposto/imposto: il Linguaggio Unico Televisivo, perlappunto.
Gli strumenti di difesa in nostro possesso sono sotto attacco, un certo senatore D'Alia con un emendamento al decreto sicurezza ha inteso di mettere un bavaglio alla libera circolazione delle idee in rete; la crociata governativa contro la libertà di informazione non può conoscere soste.
Il senatore tuttavia, essendo uno stupido così come stupidi sono tutti coloro che progettano ed appoggiano queste iniziative, non può tenere di conto di un semplicissimo fatto: non è restringendo le libertà adottando un modello cinese di controllo dell'informazione che riuscirà a sopire il ribrezzo e lo schifo che la maggioranza degli italiani serba in cuore nei confronti della classe politica che rappresenta, quindi verrà naturale differenziare, costruire e gestire altre forme, altri spazi ed altre possibilità perchè a differenza di quanto la feccia attualmente al potere spera, sono troppe le persone che hanno scoperto il piacere di comunicare e scambiarsi informazioni liberamente e senza filtri da parte di chi di potere ne ha già troppo.
COMETS ON FIRE
Ho perso il conto di quanta musica ascoltata negli anni '70 riescono ad evocare. Tuttavia a mio parere sono comunque tra i migliori gruppi usciti da 10 anni a questa parte. Psichedelia, krautrock, hard, noise e quant'altro; i migliori albums "Comets on fire", "Blue cathedral" e "Avatar", ma anche gli altri sarebbero da non perdere.
Chi vuole ci butti un orecchio.
QUANDO DIO E' IRRAGIONEVOLE
di Rosa Ana De Santis
La storia di Eluana ha costretto tutti a interrogarsi sulle domande più scomode. I semplici e i professori. La religione insieme alla filosofia, la legge con la scienza medica. E’ salita sugli altari delle messe e si è seduta nei cenacoli accademici. Sembra dipinta già in un affresco la vita sfortunata di una ragazza comune, destinata a diventare la metafora di un momento importante della vita del nostro paese. E’ già scolpita la sua memoria, prima ancora che la tomba sia sigillata dall’epitaffio. E’ già un paradigma. E’ lei che lascia noi in una rete sacra di ragioni aperte che non tacciono, come invece taceva lei da 17 anni. Che anzi sbattono porte e finestre. Accendono lumini e pregano sotto la stanza dove è morta, gridano per bocca dei cattolici, spengono trasmissioni, consegnano la vittoria - almeno sulla carta - ai sostenitori della laicità e della libertà. Ma disegnano i tratti di un orizzonte inquieto, dove qualcosa è in tramonto.
Grida la morte di Eluana. Perché per una volta i principi consumati da analisi e speculazioni sono diventati carne e sangue consegnati a tutti. Senza elitarismi. La coscienza aveva davanti la foto di un sorriso spalancato e accanto la cronaca di un corpo che si sbriciolava come pane dentro a un letto, inchiodato all’immobilità della morte. Una morte strana, che quasi non conoscevamo. Una morte che respira e apre le pupille, che viene alimentata, spostata di fianco, vestita e lavata. Una morte assistita. Una morte tanto strana che per alcuni era vita da difendere senza esitazione. Nelle forme di una battaglia e con le vesti di una milizia, negando ogni ostacolo, fosse anche il pilastro della libertà personale.
Questa è stata la cronaca dei comportamenti fuori controllo delle istituzioni. Reazioni isteriche, spinte oltre lo stile della mediazione e il rispetto della legge. Uno spettacolo - a tratti spietato - di divisione e scontro, e un sipario sceso su riferimenti che credevamo irrinunciabili. E’ stata guerra. Violenza verbale. Divisione di parti e ragioni. Di una verità e di tante. Questo ha dichiarato in una intervista al quotidiano La Repubblica l’ex Presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. Primo firmatario dell’appello “Rompiamo il silenzio” - che denuncia il caso di una “democrazia in bilico”- mette in fila gli errori metodologici che hanno accompagnato questa storia. Eluana ha mostrato la regressione dell’Italia nel passato remoto. La Chiesa che mette in ombra le conquiste di dottrina del Concilio Vaticano II anteponendo la verità della fede alla compassione familiare. Il Parlamento che preferisce alla voce generale del diritto - che nulla toglie alla libera espressione della singola coscienza - il diktat del dogma. Un clamore viscerale e di principio che si scioglie all’improvviso quando il 31,7% delle sacre famiglie s’incollano su Canale 5 per il Grande Fratello. Quasi otto milioni d’italiani non erano spezzati dalle domande esistenziali, dal Parlamento in alto mare, dalla morte.
Abbiamo assistito a una storia - solo in parte annunciata - di democrazia moderna mangiata a poco a poco. Divorata dai lembi al midollo. Mentre tutto questo accadeva, e solo il Presidente della Camera manteneva un barlume di lucidità, tanti guardavano la spazzatura sceneggiata in reality dando la prova di quanto lavoro nelle comunità e nella famiglia la Chiesa non faccia più da tempo, avendo prudentemente scelto l’opzione del potere e dei troni. Loro non li rovesciano più come recitava il Magnificat della madre del Cristo. Se li riprendono, non partendo dalla conversione e dal catechismo, ma direttamente da Palazzo Chigi.
Dietro alla questione del dogma e del dibattito etico, anzi dentro quella stessa questione, si agita un mostro di ragione e potere. L’etica non si risolve passando per i dogmi della fede. L’etica, una e assoluta, nemmeno esiste. Esistono tante interpretazioni dell’etica. Dettate da codici antropologici, ancorate alla tradizioni e ai ruoli, mediate sempre dalla ragionevolezza, se non dalla ragione. Ma sono tante e tutte lecite fintanto che sono governate dalla ragione e non danneggiano gli altri. Lo sforzo che fa uno stato moderno che si dà delle leggi, è quello di rintracciare un fondamento comune che, pulito da vizi di storia e tentazioni particolaristiche, costruisca un comune senso morale. Quello che diventa legge per tutti.
Questa morale ha fatto la storia della filosofia e, per la sfortuna degli assetati di verità, non è un sistema blindato e risolto per sempre. Semplicemente perché la vita umana esiste proprio quando cambia. Quando si adatta e conosce. Quando muta se stessa e sperimenta nuove condizioni dell’esistenza. Su quelle dovremo ragionare ancora. Chiunque sia blindato in confessionale al sicuro da questo, dovrà rassegnarsi. Ciò che si archivia senza possibilità di rivisitazione è morto. E non fa né conoscenza, né giurisprudenza. Fa archeologia e nemmeno più storia.
Questo è Eluana dopo la sua morte. Occorreva una prova evidente della nostra maturità democratica e laica. E se è arrivata - a prezzo di estenuante battaglia - da parte della legge e del diritto, non è arrivata dal nostro Parlamento che, in piena nemesi d’identità, ha iniziato a smascherare se stesso. La sede della politica ha dimenticato quasi con disinvoltura e spontaneità natura e processi del proprio ruolo. Ha perso casa, tradendo il Quirinale e, passando per i calcoli meschini del Presidente del Consiglio atteggiato a paladino di una fede che nemmeno conosce troppo bene, ha perso il proprio centro assimilandosi in toto a quel pietoso avanzo di democrazia cristiana sbagliata che è il nostro centro. Ha mutuato le forme della libertà e la neutralità della legge con i proclami sulla vita. Ha barattato la concezione cattolica della Vita, frutto di una fede e di una precisa religione monoteistica, con la morale universale e il diritto che deve difenderla oltre ogni personale visione della vita e della morte. Ha scelto il contenuto di una fede per abbandonare la formula della neutralità. Il primo passo necessario per un contenuto che sia valido per tutti.
Un errore di metodo che costerà una pietosa strada per tutti noi. Perchè tutti noi faticheremo ancora di più per avere una legge che non ci tratti da fedeli ma da cittadini. Ma è stata una reazione di pancia, almeno per quanti circolano attorno a Berlusconi. Un’azione che tradisce tutta l’immaturità dei nostri politici ad essere democratici nell’anima. Il regime non avanza solo sulla scacchiera del premierato ricercato dal Cavaliere, il regime sta nell’aria di una cultura e di una pericolosa predisposizione mentale.
A questo doveva servire lo Stato e la sua Ragione. A tenere in piedi la vita di tutti, quando il dio in cui credono alcuni chiede di inginocchiarsi tutti alla sua autorità. A tenere la ragione e il dialogo, quando qualcuno invoca il silenzio fatto di timore che viene dalle fede. A lasciare che siano i cittadini a decidere per se, sempre e in ogni condizione. A slegare le persone dalle autorità divine. A pulire le città dalle indulgenze. A bloccare le guerre di religione e a ripristinare l’obbedienza dei tribunali e della pubblica legge. A tenere fuori la verità assoluta che non sia esperibile secondo ragione e a condannare in sede pubblica chiunque imponga la propria agli altri. Sembra la summa di quello che dovrebbe essere accaduto secoli fa, eppure è accaduto ancora. Anzi non è accaduto.
L’epilogo è triste quando guardando ai fatti sappiamo bene che Eluana è morta come lei voleva perché la legge, strappando diritti e sentenze alla nostra Costituzione, lo ha permesso. In quel vuoto della politica lei ha trovato la strada. E sappiamo anche che la legge che verrà sul testamento biologico nutrita di questi errori e di queste pesanti amnesie forse non lo permetterà più a nessuno, imponendo ai tribunali di onorare la Vita così come la intendono i cattolici. Questa è l’unica verità pericolosa che si muove dietro le sofisticherie di sondini e dibattiti infiniti. Ci faranno credere di essere liberi, anche liberi da dio. Ma vivremo, faremo figli e moriremo da cattolici. La maggior parte lo farà in modo inconsapevole, incollandosi allo schermo dell’ennesimo Grande Fratello.
Le firme invocate con tanto ardore da Gasparri non saranno quelle dei presunti assassini, ma di coloro che portando dio in Parlamento negheranno a un'altra Eluana la libertà, consegnando a tutti un dio solo più irragionevole con cui non potremo fare granché se non leggi ingiuste per lo Stato e chiese deserte di misericordia. E così, dopo la libertà, avranno tolto anche la consolazione di una preghiera.
(da Altrenotizie)
PIAZZALE LORETO
Forse parlare di Piazzale Loreto significa parlare di una vendetta romantica e futurista contro il Potere, del furore di un popolo violato e di un marchio indelebile nella Storia a perenne monito contro gli autoritarismi assassini? No.
Purtroppo si parla anche di altro.
Innanzitutto non siamo più una nazione che conosca cosa vuol dire una guerra, l'impatto del vivere ogni giorno e consapevolmente sul confine tra la vita e la morte, non lo ha più vissuto sulla propria pelle, non sa più cosa voglia dire proteggere e proteggersi, e ritrovarsi magari con due eserciti stranieri che combattono sulla tua terra mentre gli italiani divisi tra il vecchio ed il nuovo in una contrapposizione genealogica che dura tuttora, provano una volta di più che l'Italia è ancora tutta da fare.
Perchè un regime autoritario non può unire una nazione, può solo comandarla.
A Piazzale Loreto c'erano anche italiani che avrebbero continuato ad applaudire, di lì a poco, altri personaggi coi quali intraprendere la propria crociata di ignoranza; a Piazzale Loreto, forse, c'erano già i semi del marciume morale che l'italiano voltagabbana, meschino, pecorone e pecoreccio avrebbe coltivato fino a giungere alla sua metamorfosi più glam, quella del berluscones.
Inutile ritrarre quell'episodio storico con gli occhi dell' homo technologicus de 'sta minchia e della rovinosa ignoranza nell'affrontare la storia del ventennio senza raggiungere la necessaria empatia con il cuore di milioni di persone trafitto dalla voglia di morte di un manipolo di pazzi.
Mussolini avrebbe meritato un processo?
Ma che processo sarebbe stato? Qualcuno avrebbe saputo descriverne l'atmosfera?
E se Berlusconi cadesse rovinosamente su questa crisi, o su cose più gravi, cosa si innescherebbe in questa nazione arroccata a difesa di uno stato di semi-miseria economica e di gravissima e contagiosissima miseria morale?
Saremmo in grado di gestire una Vendetta o, come dopo-Tangentopoli, perderemmo ancora una volta le coordinate mentali di cittadini e lavoratori?
L'Italia continua a non dialogare nè a cercare soluzioni perchè è in mano a dei mezzi dogmatici, inumani e fondamentalmente ignoranti come la Chiesa e la televisione, di cui il pupazzetto sorridente alla Presidenza del Consiglio è diretto rappresentante; a sinistra è ripartita la corsa al record di partiti, partitini, gruppi, gruppuscoli e gruppazzi; la strada per una nuova Piazzale Loreto è quella buona, purtroppo non ci è dato di sapere cosa ci sia nel mezzo, anche se il sospetto che la strada stavolta porti direttamente in Via del Campo, quella cantata da De Andrè, si fa ogni giorno più forte.
giovedì 12 febbraio 2009
RICHARD AVEDON
Richard Avedon
è l'interprete fotografico che meglio ha saputo catturare il volto degli anni '60 e la rivoluzione dei costumi in atto in quegli anni; i suoi ritratti sono l'icona di un mondo in cambiamento, irridente ed alterato; un genio nel catturare le ombre e le luci delle anime prese nel vortice del nuovo, impietoso nel mostrare le ferite del vecchio mondo quanto i segnali di allarme di quello a venire, il fotografo americano è un esemplare di quegli artisti che pur operando nel mainstream (ha lavorato per Harper's bazaar, Vogue e Gianni Versace), ha sempre mantenuto un'urgenza comunicativa incendiaria, un monito per chi si appresta a vendere l'anima al primo Uomo dei Miracoli di passaggio.
PIDDISMI - 2
Le straordinarie imprese dei Veltroni boys saranno raccontate in qualche film-documento di un qualche regista nouvelle-vague del prossimo decennio? O saranno ridipinte per Natale prossimo da Neri Parenti con un bel cinepanettone con De Sica nel ruolo di Veltroni e Berlusconi nel ruolo del Papa? O sarà dipinto a tinte fosche ed idefinite in un esercizio di simbolismi lynchiani e con i dovuti tributi alla schizofrenia narrativa ballardiana da un allievo del Centro Sperimentale di cinematografia di Caltanissetta?
Al momento il teatrino piddino riserva l'inarrestabile corsa lingua-in-fuori al culo di Ratzinger, penitenza dovuta dopo che la Finocchiaro si è permessa, in uno slancio futurista, di recitare la parte dell'altra parte, dando quasi l'impressione di far parte di un'opposizione.
E se non c'è un pretesto per scusarsi subito con Sua Santissima Santità per l'inutile sagrifizio del Devotissimo Francesco Rutelli, lo si trova lo stesso; ecco quindi che proprio mentre incombe il dibattito parlamentare per dare luce, finalmente, ad una legge sul testamento biologico la dirigenza veltroniana non trova di meglio che sostituire il caposquadra della Commissione Sanità in Senato, il luminare Ignazio Marino, con una baciapile ex-Udc, ex-teodem ed ora in quota alla corrente Fioroni (badalì), Dorina Bianchi.
Leggere per credere:
Democratici, scoppia il caso Marino
Già mi riusciva difficile giustificare quegli irriducibili che si ostinano tuttora nel considerare normale classificare come centro-SINISTRA il partito di Veltroni, e se non si coglie tutta la poesia e la drammatica tensione interiore di una dirigenza del genere, ormai impegnata a rompere ogni muro a destra ed ogni sopportazione a sinistra, ci si deve rassegnare al fatto che il voto al Partito Democratico è un voto democristiano a tutti gli effetti e con tutte le pessime conseguenze del caso.
Chi ha militato nel PCI-PDS-DS-SOS e si sente rappresentato da questo accrocchio, rappresenta come meglio non si potrebbe proprio di quella parte d'Italia che ha maggiormente subito il lavaggio del cervello dalla classe politica di questa inguardabile Seconda Repubblica.
Altro che i seguaci berlusconiani.
Non rimane che spostare la festa del Primo Maggio in Piazza San Pietro e far suonare Povia, Frà Cionfoli e il coro delle suore di Vitorchiano, ma se non sarà quest'anno ci sono buone prospettive per il prossimo.
In attesa del tentativo di abbordaggio all'UDC, ai Cuffaro, ai Casini, ai Buttiglione & c. (e schivato di poco nientemeno che Giovanardi), chiedo ai piddini uno slancio di sincerità e di smetterla una volta per tutte di considerarsi in qualche modo "di sinistra". Siete democristiani, col bollino blu e il marchio DOCG, DOP, certificati ISO9000 e con la Regia Approvazione di Sua Infinità Ciosef Razzinger.
martedì 10 febbraio 2009
CI SAREBBE POSTO PER TUTTI
Lo spettacolo dato dai Parlamentari della Repubblica Italiana, dalle gerarchie cattoliche e da alcuni anchormen televisivi è stato talmente vomitevole da togliermi le parole per tutta la giornata. E questo nonostante nessuno di quelli che sono saliti sul pulpito con la Verità in tasca sia riuscito non dico ad indurmi alla riflessione, ma almeno a togliermi la smorfia di schifo che mi appare spontanea sul viso ogni volta che li vedo in video o leggo l'ultima castroneria partorita a mezzo agenzia di stampa.
Chissà come mai oggi mi sento sempre più orgoglioso di non avere nessun Dio da ringraziare per avermi donato la vita, ma di dovermi come al solito preoccupare di viverla nel modo più valoroso e pieno possibile, di non dover sottostare ai dogmi ed ai diktat di una Chiesa che non rappresenta di fatto nessuno dei valori in cui credo e che mi hanno permesso di crescere e sentirmi spiritualmente in pace con me stesso dopo un lungo e tormentato percorso.
Il fatto che coloro come me, che sono fermamente convinti che il nostro corpo mortale non appartiene ad altri se non a noi stessi, ad esempio, non nasce da una posizione preconcetta ma anche e soprattutto da una serie di esperienze personali molto intense tra le quali alcune molto dolorose durante le quali ho anche avuto modo di conoscere da vicino la sensazione di vicinanza con la morte, proiettata dagli occhi di una persona cara o dal prendersi cura di un amico durante un ineluttabile cammino verso l'aldilà.
Ma è pur sempre una mia opinione; solo che, così come rispetto chi nel suo intimo ritiene la sua vita un dono di un essere trascendente o di una divinità e si comporta di conseguenza, vorrei vivere in un paese nel quale anche la mia convinzione venga rispettata senza che nessuno possa permettersi di darmi dell'assassino.
Vorrei vivere in un paese governato da leggi fatte dall'uomo e per l'uomo, rispettose delle diversità che il pensiero è riuscito a concepire, che permetta a chiunque di poter coltivare la propria conoscenza ed il proprio credo, ma questo in Italia non è possibile.
Perchè quello che vedo è un becero, violento ed arrogante attacco di gente senza pudore e senza morale (o forse con una morale, ma cosa c'è di morale nel mandare una corazzata di invasati contro un individuo che da 17 anni cerca di dare pace a sua figlia qualcuno prima o poi dovrà spiegarmelo) verso chi ritiene che la sua vita è una proprietà intoccabile da altri.
La Chiesa sta passando ogni limite di civile convivenza, che sotto il papato di Wojtyla era perlomeno a livelli di umana decenza, trasformandosi di colpo in un botolo ringhioso e prepotente, avido di visibilità ed insensibile a qualsiasi confronto, vedasi i casi troppo numerosi per potersi definire generalizzati di molestie a minorenni da parte di prelati.
La Chiesa non ammette processi, ma continua a dare sentenze sulle coscienze individuali offendendo l'intimità di milioni di esseri umani agitando Verità Assolute tanto vacue quanto indimostrabili, ma per loro tanto basta; la violenza contenuta nelle parole riportate su "L'Avvenire" ("Il padre si è fatto giudice e boia") sono lo squallido accessorio di menti inumane ed indegne, che meritano solo disprezzo ed esecrazione. Il ricorso al dualismo di "partito della vita" contro "il partito della morte" è un abominio assoluto, uno schifoso proclama ricattatorio che solo chi disprezza la Vita può partorire.
E' stato il desiderio di conoscenza dell'uomo a permetterci di progredire, umanamente, spiritualmente e socialmente; è stato il desiderio di conoscenza dell'uomo a permetterci di vincere malattie e creare quegli strumenti che, tanto per fare un esempio, hanno permesso ad Eluana e a tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni in cui la ragazza è stata per così tanti anni, di continuare a permettere ai loro cari di sperare; ma per qualcuno la speranza si trasforma in un incubo, e un incubo per Beppino Englaro deve essere stata la certezza che sua figlia non si sarebbe più svegliata e questo sapendo quali fossero le sue volontà.
Non dovrebbe essere difficile da spiegare quanto amore e quanto coraggio deve provare un genitore che ha fatto quello che il signor Englaro è riuscito a fare.
Purtroppo con certa gente non è possibile.
Purtroppo con certa gente troppe cose che sembrerebbero semplici diventano impossibili.
Sono troppo occupati a vomitare la loro bile e la loro frustrazione nei confronti di un essere che ha scelto liberamente della sua vita per capire.
Soprattutto capire che potrebbe esserci posto per tutti, mentre nel loro Paradiso le porte sono sbarrate per quelli come me e così, secondo loro, il tormento deve estendersi anche per questa vita terrena.
Che vite meschine e vuote devono essere quelle di chi non conosce l'amore e pretende di imporre la sua visione agli altri.
POSCRITTO:
Ho trovato questo post di Marco Cattaneo rivolto al Ministro Sacconi, personalmente credo il più toccante ed umano tra tutti quelli letti in questi giorni:
RIPOSO SOLDATO SACCONI
Uno di quei post dopo i quali si riprende fiducia nel genere umano.
TOWNES VAN ZANDT
Sometimes I don't know where this dirty road is taking me
Sometimes I can't even see the reason why
I guess I keep on gamblin', lots of booze and lots of ramblin'
It's easier than just a-waitin' 'round to die
One-time friends I had a ma, I even had a pa
He beat her with a belt once cause she cried
She told him to take care of me, she headed down to Tennessee
It's easier than just a-waitin' 'round to die
I came of age and found a girl in a Tuscaloosa bar
She cleaned me out and hit it on the sly
I tried to kill the pain, I bought some wine and hopped a train
Seemed easier than just a-waitin' 'round to die
A friend said he knew where some easy money was
We robbed a man and brother did we fly
The posse caught up with me, drug me back to Muskogee
It's two long years, just a-waitin' 'round to die
Now I'm out of prison, I got me a friend at last
He don't steal or cheat or drink or lie
His name's codeine, he's the nicest thing I've seen
Together we're gonna wait around and die
LA MEMORIA CORTA
La cosa più fastidiosa ed irritante di questa destra, infatti, è il ricorrere alla dichiarata nostalgia pei bei tempi che furono, fermi non si sa bene se all'8 settembre o al fresco di una pensilina di Piazzale Loreto. Se si cerca di guardare oltre e definire cosa sia la destra italiana, chi la rappresenta e quali sono le radici culturali e sociali del loro essere si evince che gli unici politici di una qualche razza, populisti, caciaroni, anche piuttosto gretti nonostante le arie da signoridestocazzo (vedi Santanchè), sono di scuola MSI-AN.
La conferma è venuta dal Fini irreprensibile custode delle istituzioni anche davanti al suo compagno di partito Gasparri, detto "un uomo, parecchi perchè".
Qualcuno potrebbe esaltare il potere lungimirante di Togliatti nell'aver dato, con l'amnistia, l'occasione a molti di reinventarsi uomini di Stato ma personalmente non sono tra coloro che fa di questo un merito a Togliatti. Anzi.
E ora rieccoli a rivendicare un passato sul quale vorrebbero giocare come con i soldatini Atlantic in una rievocazione nella quale si riservano di raccontare le ragioni sia dalla parte del nemico che in quella di se stessi.
Allora diventa un dovere ricordarglielo:
lunedì 9 febbraio 2009
I DIFENSORI DELLA VITA
Tutto cambia quando si parla di lavoro.
Quell'accozzaglia di privilegiati profumatamente pagati da noi cittadini che stasera hanno inscenato una gazzarra indegna solo perchè una persona ha potuto decidere della sua vita, del suo dolore e della sua sofferenza hanno nel frattempo dimostrato a quale livello di ipocrisia e di falsità sono capaci di arrivare.
E basta andare alla voce "lavoro" per rendere tutto più chiaro.
Ecco qua come questo governo rispetta le vite degli individui che lavorano:
IL GOVERNO CANCELLA LA 626 PER LE PICCOLE IMPRESE
Fatevi un giro su questo blog:
Morti sul lavoro 2008/2009
Cito dal primo link:
La prima commissione parlamentare Affari costituzionali del Senato ha approvato, infatti, alcuni emendamenti nel Mille proroghe al testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che eliminano di fatto la possibilità di inserire i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nelle aziende al di sotto dei 16 dipendenti.
Dei due emendamenti proposti dalla Lega, il primo prevede che il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (rls), si possa fare solo nelle aziende sopra i 15 dipendenti e il secondo elimina il comma 3 dell’art. 47, che in assenza di rappresentante istituisce obbligatoriamente il rappresentante territoriale per la sicurezza (rlst).
Sono preoccupato, comincia a venirmi da ridere.
ED ECCO LE LORO PAROLE
FRONTE CATTOLICO:
21:43 Vaticano: "Ora riflessione pacata"
"Ora che Eluana è nella pace, ci auguriamo che la sua vicenda, dopo tante discussioni, sia motivo per tutti di riflessione pacata e di ricerca responsabile delle vie migliori per accompagnare nel dovuto rispetto del diritto alla vita, nell'amore e nella cura attenta le persone più deboli". Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, per il quale "la morte di Eluana non può non lasciarci un'ombra di tristezza per le circostanze in cui è avvenuta"
Se l'intervento umano si fosse rivelato decisivo per la morte di Eluana "continuerei a ritenerlo un delitto". Lo ha sottolineato all'Ansa il presidente della Pastorale per gli operatori sanitari, Cardinal Javier Lozano Barragan.
Il cardinale Saraiva Martins, prefetto per la Congregazione della causa dei santi e membro del pontifico consiglio della pastorale degli operatori sanitari, ha detto: "E' stato un omicidio"
Qualcuno armato di vocabolario Devoto-Oli dovrebbe andare di volata in Vaticano e tenere un seminario sul termine "pacata".
FRONTE POLITICO: DESTRA
20:40 Quagliariello: "Eluana non è morta, è stata ammazzata"L'onorevole Quagliariello, vicepresidente dei senatori del Pdl, intervenendo in aula ha scagliato il microfono in terra urlando in lacrime: "Eluana non è morta, è stata ammazzata".
"Su questa vicenda peseranno per sempre le firme messe e le firme non messe". Con queste parole il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ha commentato la morte di Eluana Englaro. "Questo è un caso di eutanasia che non è previsto dalla legge", ha aggiunto, "bisognerà capire cosa è successo in quel posto che si chiama 'La Quiete' e che dovrebbe chiamarsi 'la morte'"
"Avevamo già nei giorni scorsi denunciato l'accelerazione dell'operazione con il mutamento del protocollo e la sospensione totale dell'alimentazione e dell'idratazione. E' evidente che è un'operazione tipica della cultura della morte. Per cortesia, non parliamo di laicismo. Purtroppo si tratta di ben altro e molto peggio". Lo sottolinea in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.
22:43 Gasparri attacca Napolitano. Fini: "E' un irresponsabile"
In merito alle dichiarazioni di Gasparri su Napolitano ("Quando si farà la storia di questa vicenda peseranno le firme messe e quelle non messe"), il presidente della Camera Gianfranco Fini ha inviato una nota nella quale giudica "Gasparri irresponsabile. Dovrebbe imparare a tacere perchè il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di maggioranza numericamente più consistente"
22:15 L'avvocato Taormina: "Li denuncio per omicidio premeditato"L'avvocato Carlo Taormina presenterà una querela per omicidio premeditato alla Procura di Roma in merito alla morte di Eluana Englaro. "Si è consumato un omicidio vero e proprio", ha detto il giurista
Fini, Presidente della Camera, ha dimostrato di essere degno del suo ruolo istituzionale.
Per il resto c'è un limite alla decenza anche nello scontro politico più feroce, ma i trogloditi di questa destra per quanto mi riguarda non hanno più cittadinanza nel mio Paese. Mi rifiuto di sottostare all'autorità di simili personaggi. Lo sciacallare su una persona in stato vegetativo permanente ed ora su una ragazza morta con lo scopo di aprire uno scontro istituzionale con la massima carica dello Stato da parte di figuri accusati giusto oggi perfino da "Famiglia Cristiana" di aver portato l'Italia ad una deriva razzista, tanto per esemplificare il loro rispetto per la Vita, rientra tra quanto di più basso ed abietto possa raggiungere un delegato della Repubblica.
Ci ritroviamo a dover difendere il diritto di scegliere sulle nostre vite individuali da gente a cui non affiderei neanche un mio calzino usato da tre giorni. Spero vivamente che le coscienze laiche e libertarie siano pronte a dimostrare che se vengono toccati certi principi queste persone sono destinate a farsi male, molto male.
FRONTE POLITICO: PD
20:45 Finocchiaro: "Da Quagliariello ennesimo sciacallaggio""Si continua a fare l'ennesimo atto di sciacallaggio politico sulla morte di Eluana". Così il capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, ha replicato alle parole di Gaetano Quagliariello in aula a palazza Madama.
21:35 Rutelli: "Ora testamento biologico presto e bene"Ora il Parlamento approvi "presto e bene"presto e bene una legge sul testamento biologico. Lo scrive Francesco Rutelli, in un articolo che uscirà sul quotidiano Europa domani e che sostituisce l'articolo diffuso nel pomeriggio.
21:48 Veltroni: "Lasciamo lontane le speculazioni"Il segretario del Pd Walter Veltroni ha detto: "La riflessione e il silenzio siano le uniche reazioni umane davanti a quello che è successo, lasciando lontane speculazioni e grida"
Ovvi: sono abituati al basso profilo: in questa occasione ci fanno un figurone (lasciamo perdere per carità di Patria Rutelli, fresco di dichiarazione di voto a favore del disegno di legge).
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
21:35 Napolitano: "Davanti tragedia, silenzio e rispetto umano"
"Dinanzi all'epilogo di una lunga tragica vicenda, il silenzio che un naturale rispetto umano esige da tutti può lasciare spazio solo a un sentimento di profonda partecipazione al dolore dei familiari e di quanti sono stati vicini alla povera Eluana". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo aver appreso la notizia della morte di Eluana Englaro
IL PADRE
21:25 Beppino Englaro: "Ho fatto tutto da solo, voglio finire da solo"
"Ho fatto tutto da solo, l'ho portata a questo livello e voglio finire da solo". E' quanto ha ha detto Beppino Englaro, parlando al telefono, con voce rotta dall'emozione del drammatico momento.
Englaro ha ricordato le parole di Eluana, quando nel pieno della giovinezza diceva che 'la morte fa parte della vita', e ha aggiunto: "non dovete preoccuparvi di me, ora voglio stare solo, non voglio parlare con nessuno. L'unica cosa che chiedo ai veri amici è di non cercarmi. Sono fatto così, chiedo che mi rispettino in questo modo".
L'ennesima lezione di dignità.
Che ovviamente i babbuini in Parlamento e di oltretevere si guarderanno bene dal rispettare.
A VOI LA PAROLA
Eluana Englaro è morta alle 20,10.
Un grazie al Signor Beppino Englaro per l'esempio di dignità e di coraggio.
Ora gli avvoltoi vaticani e pidiellini possono anche banchettare su una tragedia finalmente conclusa.
A loro la parola.
A me l'incommensurabile schifo che il solo vederli mi provoca.
Alla povera ragazza ed ai suoi cari, finalmente un pò di Pace. Che è l'unica cosa importante, ora.
(nella foto: Berlusconi e Ratzinger discutono su cosa cazzo fare del decreto adesso)
Aggiornamento: visto in Parlamento un certo Quagliarello del PdL ( quelli che vorrebbero trasformare i medici in spie altrimenti niente cure mediche ai clandestini, vorrei ricordarlo) urlare "L'avete ammazzata!"
Mi scuso per aver tralasciato tra le immagini quella di uno sciacallo. Ma ormai con questo pattume umano ogni altra considerazione rischia di diventare un pleonasmo.